A seguito degli importanti cambiamenti economici, sociali e culturali avvenuti in Italia a partire dagli anni Cinquanta, si avviò la progressiva ospedalizzazione del parto. Il boom economico, il fenomeno dell’urbanizzazione e l’ingresso delle donne nel mercato del lavoro determinarono, infatti, la spersonalizzazione della nascita e l’allontanamento dalla figura dell’ostetrica condotta, punto di riferimento sulla scena del parto dall’inizio del secolo. Questo mutamento di luogo comportò un cambiamento radicale della cultura del parto: da evento interno alla sfera familiare e comunitaria divenne gradualmente un atto medico, regolato da rituali ospedalieri, che ridisegnavano anche l’identità professionale dell’ostetrica. A questo mutamento sostanziale si affiancò progressivamente anche il massiccio ingresso delle condotte ostetriche in ospedale e il conseguente declino, fino alla definitiva scomparsa nel 1978, dell’attività libero- professionale. Il presente contributo si sofferma sulla biografia e l’operato della sig.ra Anna Lavezzari Groppelli, ostetrica condotta attiva sul territorio di Varese dalla metà degli anni Trenta alla metà degli anni Settanta del Novecento. La ricostruzione della storia professionale della signora Lavezzari, basata sulla raccolta e l’analisi delle testimonianze orali di dieci donne che hanno partorito con lei, consente di approfondire alcuni degli snodi fondamentali legati alla professione ostetrica e di gettare luce sui cambiamenti legati all’evento nascita nel secolo scorso.

Mazzella, E., Una storia a più voci: ostetriche e madri si raccontano.Nascere in casa tra gli anni Cinquanta e Settanta del Novecento, in Fabbri, M., Malavasi, P., Rosa, A., Vannini, I. (ed.), Sistemi educativi, Orientamento, Lavoro, Pensa MultiMedia, Lecce 2023: 567- 570 [https://hdl.handle.net/10807/272893]

Una storia a più voci: ostetriche e madri si raccontano. Nascere in casa tra gli anni Cinquanta e Settanta del Novecento

Mazzella, Elisa
2023

Abstract

A seguito degli importanti cambiamenti economici, sociali e culturali avvenuti in Italia a partire dagli anni Cinquanta, si avviò la progressiva ospedalizzazione del parto. Il boom economico, il fenomeno dell’urbanizzazione e l’ingresso delle donne nel mercato del lavoro determinarono, infatti, la spersonalizzazione della nascita e l’allontanamento dalla figura dell’ostetrica condotta, punto di riferimento sulla scena del parto dall’inizio del secolo. Questo mutamento di luogo comportò un cambiamento radicale della cultura del parto: da evento interno alla sfera familiare e comunitaria divenne gradualmente un atto medico, regolato da rituali ospedalieri, che ridisegnavano anche l’identità professionale dell’ostetrica. A questo mutamento sostanziale si affiancò progressivamente anche il massiccio ingresso delle condotte ostetriche in ospedale e il conseguente declino, fino alla definitiva scomparsa nel 1978, dell’attività libero- professionale. Il presente contributo si sofferma sulla biografia e l’operato della sig.ra Anna Lavezzari Groppelli, ostetrica condotta attiva sul territorio di Varese dalla metà degli anni Trenta alla metà degli anni Settanta del Novecento. La ricostruzione della storia professionale della signora Lavezzari, basata sulla raccolta e l’analisi delle testimonianze orali di dieci donne che hanno partorito con lei, consente di approfondire alcuni degli snodi fondamentali legati alla professione ostetrica e di gettare luce sui cambiamenti legati all’evento nascita nel secolo scorso.
2023
Italiano
Sistemi educativi, Orientamento, Lavoro
Pensa MultiMedia
Mazzella, E., Una storia a più voci: ostetriche e madri si raccontano.Nascere in casa tra gli anni Cinquanta e Settanta del Novecento, in Fabbri, M., Malavasi, P., Rosa, A., Vannini, I. (ed.), Sistemi educativi, Orientamento, Lavoro, Pensa MultiMedia, Lecce 2023: 567- 570 [https://hdl.handle.net/10807/272893]
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