Se oggi è ampiamente condivisa l’opinione che il compito dell’orientatore non è quello di sostituirsi alla persona nel compiere una scelta di carriera, va però sottolineato come pochi dedichino l’adeguata attenzione al suo processo. Questo richiede competenze specifiche, comprese quelle metacognitive relative alla consapevolezza di come la persona tende ad effettuare le proprie scelte e agli errori e ai bias nei quali è più facile cada e che possono inficiare pesantemente il risultato. È importante, quindi, che in una consulenza di carriera il processo di scelta sia un tema trattato in modo esplicito, e sia monitorato con la collaborazione diretta di chi quella scelta la deve fare. Possiamo definire la scelta come un processo dinamico che implica la definizione del problema, la raccolta e l’elaborazione delle informazioni e, in ultimo, la selezione di una tra due o più alternative sulla base di convinzioni, valori e preferenze individuali (Gati e Kulcsár, 2021). Per le implicazioni che hanno, sia nel breve che nel lungo periodo, e poiché coinvolgono e influenzano aspetti economici, relazionali ed emotivi della persona, le scelte che riguardano la carriera sono considerate le più importanti e complesse che una persona si troverà a dover compiere nel corso della propria vita. Possono, quindi, essere considerate un caso specifico di processo decisionale e, pertanto, sono anch’esse soggette alle insidie che lo caratterizzano e che, negli ultimi anni, sono state studiate dalla psicologia cognitiva e dall’economia comportamentale. Tuttavia, le teorie sulle scelte di carriera hanno focalizzato la loro attenzione solo sull’interazione tra persona e fattori contestuali, trascurando il processo di presa di decisione in sé. Mancano, quindi, i riferimenti al processo decisionale che è invece necessario integrare negli approcci teorici utilizzati nel campo dell’orientamento professionale. Questa integrazione che diventa sempre più urgente considerando il mercato del lavoro del ventunesimo secolo, che richiede al lavoratore di diventare un decisore autonomo e responsabile del proprio sviluppo di carriera. Pertanto, diventa importante aiutare gli individui ad acquisire e implementare competenze e abilità decisionali che permettano loro di costruire e gestire la propria carriera, orientandosi tra il grande numero di informazioni e scelte disponibili (Gati, 2013).
Frigerio, L., Boerchi, D., Il processo di scelta, in Boerchi Dieg, B. D. (ed.), Orientamento e consulenza di carriera per la soddisfazione lavorativa, Studium Edizioni, Roma 2024: 76- 85 [https://hdl.handle.net/10807/271605]
Il processo di scelta
Boerchi, Diego
Secondo
2024
Abstract
Se oggi è ampiamente condivisa l’opinione che il compito dell’orientatore non è quello di sostituirsi alla persona nel compiere una scelta di carriera, va però sottolineato come pochi dedichino l’adeguata attenzione al suo processo. Questo richiede competenze specifiche, comprese quelle metacognitive relative alla consapevolezza di come la persona tende ad effettuare le proprie scelte e agli errori e ai bias nei quali è più facile cada e che possono inficiare pesantemente il risultato. È importante, quindi, che in una consulenza di carriera il processo di scelta sia un tema trattato in modo esplicito, e sia monitorato con la collaborazione diretta di chi quella scelta la deve fare. Possiamo definire la scelta come un processo dinamico che implica la definizione del problema, la raccolta e l’elaborazione delle informazioni e, in ultimo, la selezione di una tra due o più alternative sulla base di convinzioni, valori e preferenze individuali (Gati e Kulcsár, 2021). Per le implicazioni che hanno, sia nel breve che nel lungo periodo, e poiché coinvolgono e influenzano aspetti economici, relazionali ed emotivi della persona, le scelte che riguardano la carriera sono considerate le più importanti e complesse che una persona si troverà a dover compiere nel corso della propria vita. Possono, quindi, essere considerate un caso specifico di processo decisionale e, pertanto, sono anch’esse soggette alle insidie che lo caratterizzano e che, negli ultimi anni, sono state studiate dalla psicologia cognitiva e dall’economia comportamentale. Tuttavia, le teorie sulle scelte di carriera hanno focalizzato la loro attenzione solo sull’interazione tra persona e fattori contestuali, trascurando il processo di presa di decisione in sé. Mancano, quindi, i riferimenti al processo decisionale che è invece necessario integrare negli approcci teorici utilizzati nel campo dell’orientamento professionale. Questa integrazione che diventa sempre più urgente considerando il mercato del lavoro del ventunesimo secolo, che richiede al lavoratore di diventare un decisore autonomo e responsabile del proprio sviluppo di carriera. Pertanto, diventa importante aiutare gli individui ad acquisire e implementare competenze e abilità decisionali che permettano loro di costruire e gestire la propria carriera, orientandosi tra il grande numero di informazioni e scelte disponibili (Gati, 2013).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.