La perdita del lavoro, soprattutto quando indesiderata, incontrollabile e imprevedibile, viene spesso definita come una delle più traumatiche esperienze di vita, che può provocare emozioni forti come rabbia e paura spesso difficili da comprendere. Questo dovrebbe generare un desiderio naturale di parlarne con altre persone, per trovare quell’empatia e supporto che aiutino a elaborare il trauma attraverso la costruzione di una prospettiva differente riguardo la propria esperienza. Tuttavia, sia la perdita del lavoro che il conseguente stato di disoccupazione vengono spesso vissuti come umilianti o imbarazzanti, e il fatto che tale stato di malessere sussista anche nei casi in cui continuino ad esserci ingressi economici nel nucleo familiare (Buendía, 1990) suggerisce che ciò dipende prevalentemente dal fatto che queste esperienze mettono in discussione la propria identità, da un punto di vista sia personale che sociale, determinando una fatica nel chiedere aiuto e inibendo attivamente qualsiasi discussione sull’esperienza e il suo vissuto emotivo (Spera, Buhrfeind, & Pennebaker, 1994). Chi si occupa di consulenza di carriera con persone disoccupate, soprattutto se in questa condizione da poco tempo, deve essere in grado di riconoscere la portata emotiva di questa condizione e, successivamente, di aiutare i propri clienti o utenti a costruire una nuova identità che generi speranza e convinzione di poter raggiungere una nuova condizione, auspicabilmente più soddisfacente di quella persa in precedenza.

Boerchi, D., Cormio, M., La perdita del lavoro e la disoccupazione, in Boerchi Dieg, B. D. (ed.), Orientamento e consulenza di carriera per la soddisfazione lavorativa, Studium Edizioni, Roma 2024: 28- 36 [https://hdl.handle.net/10807/271604]

La perdita del lavoro e la disoccupazione

Boerchi, Diego
Secondo
;
2024

Abstract

La perdita del lavoro, soprattutto quando indesiderata, incontrollabile e imprevedibile, viene spesso definita come una delle più traumatiche esperienze di vita, che può provocare emozioni forti come rabbia e paura spesso difficili da comprendere. Questo dovrebbe generare un desiderio naturale di parlarne con altre persone, per trovare quell’empatia e supporto che aiutino a elaborare il trauma attraverso la costruzione di una prospettiva differente riguardo la propria esperienza. Tuttavia, sia la perdita del lavoro che il conseguente stato di disoccupazione vengono spesso vissuti come umilianti o imbarazzanti, e il fatto che tale stato di malessere sussista anche nei casi in cui continuino ad esserci ingressi economici nel nucleo familiare (Buendía, 1990) suggerisce che ciò dipende prevalentemente dal fatto che queste esperienze mettono in discussione la propria identità, da un punto di vista sia personale che sociale, determinando una fatica nel chiedere aiuto e inibendo attivamente qualsiasi discussione sull’esperienza e il suo vissuto emotivo (Spera, Buhrfeind, & Pennebaker, 1994). Chi si occupa di consulenza di carriera con persone disoccupate, soprattutto se in questa condizione da poco tempo, deve essere in grado di riconoscere la portata emotiva di questa condizione e, successivamente, di aiutare i propri clienti o utenti a costruire una nuova identità che generi speranza e convinzione di poter raggiungere una nuova condizione, auspicabilmente più soddisfacente di quella persa in precedenza.
2024
Italiano
Orientamento e consulenza di carriera per la soddisfazione lavorativa
978-88-382-5383-6
Studium Edizioni
Boerchi, D., Cormio, M., La perdita del lavoro e la disoccupazione, in Boerchi Dieg, B. D. (ed.), Orientamento e consulenza di carriera per la soddisfazione lavorativa, Studium Edizioni, Roma 2024: 28- 36 [https://hdl.handle.net/10807/271604]
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