A venti anni di distanza, la caduta di Saddam Hussein appare ancora in grado di generare sentimenti fortissimi e contrastanti: tristezza, per le centinaia di migliaia di vittime e per quello che poteva essere e non è stato; rabbia per l’incapacità della Coalizione Internazionale di gestire adeguatamente la fase di transizione; sfiducia per le false premesse che portarono all’offensiva. Eppure, tutto questo non cancella il fatto che, al netto di due decenni segnati da scontri fratricidi e indicibili sofferenze, il “nuovo Iraq” sorto sulle ceneri del regime ba‘thista rimane un punto di riferimento per oltre quaranta milioni di cittadini. La speranza di dar vita a un Iraq unito, federale, democratico e indipendente rimane un obiettivo al quale nuove e vecchie generazioni continuano a credere e ad aspirare, nonostante il disinteresse dimostrato da buona parte della comunità internazionale, le profonde divisioni che attraversano la terra dei due fiumi e le fortissime ingerenze esterne che ne segnano le dinamiche e gli equilibri di potere. Il presente volume si pone l’obiettivo di guardare alle sfide e alle possibilità dell’Iraq di oggi senza dimenticare le eredità di un passato che appare ancora straordinariamente attuale. La ricerca prende il via da un ciclo di incontri realizzato tra le città di Valenza, Casale Monferrato, Brescia e Milano tra novembre 2022 e maggio 2023 con il sostegno di un network comprendente la Facoltà di Scienze Linguistiche e Letterature Straniere e il Dipartimento di Scienze Storiche e Filologiche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il Centro Studi Internazionali di Geopolitica , Mine Action Italy e Aiuto alla Chiesa che Soffre . Senza il loro sostegno questo progetto non avrebbe mai potuto vedere la luce. Muovendo da queste basi, la prima parte del volume guarda agli equilibri che caratterizzavano l’Iraq pre-2003 e alle dinamiche che avrebbero poi portato alla caduta del regime ba‘thista, nella consapevolezza di quanto sia fondamentale coltivare la memoria di un’epoca tra le più tragiche della storia della moderna sintesi statuale irachena. In questo contesto, il capitolo di Elisa Bonomi mira a delineare i tratti più salienti della parabola politica di Saddam Hussein e di un “regime del terrore” che troppo spesso tende a essere dimenticato. Nel suo contributo, Paolo Maggiolini guarda, invece, a come l’eterogeneità sul piano etnico-religioso abbia influito sulla costruzione dei complessi equilibri che reggevano il sistema iracheno nel periodo pre-Iraqi Freedom, portando alla luce dinamiche tanto poco conosciute quanto determinanti per le sorti del paese. Sull’onda di tali considerazioni, i saggi di Mauro Primavera e Cecilia Deleo indagano le posizioni di due delle comunità più importanti del campo socio-politico iracheno: quella curda e quella arabo sciita. Pur con percorsi, framework temporali e obiettivi diversi, le due analisi evidenziano con efficacia non solo la complessità delle dinamiche intra-comunitarie in Iraq, ma anche come esse si siano evolute nel corso del tempo. A chiudere la prima sezione vi è poi la lucida analisi di Andrea Locatelli e Davide Fiamminghi che si interrogano sulle motivazioni che spinsero la potenza statunitense a dar vita a una delle campagne più controverse e gravide di conseguenze dalla fine della Guerra Fredda. La seconda parte del volume è interamente dedicata all’Iraq odierno. Essa si apre con tre saggi che guardano alle dinamiche geopolitiche che influenzano i delicati equilibri della terra dei due fiumi attraverso le prospettive di alcune delle maggiori potenze regionali: Repubblica Islamica d’Iran, Regno di Arabia Saudita e Repubblica di Turchia. Il saggio di Giorgia Perletta si concentra su Teheran, guardando alle linee di continuità e ai cambiamenti registratisi durante le presidenze di Hassan Rouhani (2013-2021). Antonella Palmiotti si concentra, invece, sull’evoluzione della politica saudita, all’interno di un contesto in costante evoluzione tanto all’interno delle stanze del potere di Baghdad che di quelle di Riad. La prospettiva e il significativo cambio di postura fatto registrare da Ankara nei confronti di Baghdad ed Erbil sono, invece, il fulcro lungo il quale si dipana il capitolo di Samuele Abrami. A chiudere questa sezione vi sono poi i saggi di Francesco Salesio Schiavi e Andrea Beccaro che guardano all’incidenza e all’evoluzione di una serie di attori non statuali all’interno del contesto iracheno. Il primo ha come oggetto di indagine privilegiata le milizie sciite e la loro natura ibrida; il secondo analizza invece cosa rimane dell’organizzazione del sedicente “Stato Islamico” a sei anni dalla liberazione della città di Mosul. L’ultima sezione del volume è dedicata ad alcune delle più rilevanti dinamiche geopolitiche contemporanee. Il bel saggio di Michele Brunelli ci porta a scandagliare la postura geopolitica di uno degli attori tra i più minacciosi, e meno conosciuti, del sistema internazionale: la Corea del Nord. I fragili equilibri che dominano l’attuale ordine nucleare e come esso si è evoluto sono invece oggetto dell’analisi di Michele Gaietta, che dedica particolare attenzione alle posizioni di Washington e Mosca nell’ambito della crisi russo-ucraina. Eleonora Ardemagni ci riporta, invece, all’interno del quadro mediorientale, guardando alle dinamiche di sicurezza attorno agli snodi-chiave di Hormuz e Bab el-Mandeb. L’ultimo contributo guarda manifestamente al futuro della disciplina: nella loro analisi Andrea Carobene e Aldo Pigoli si interrogano su come le nuove tecnologie possano contribuire agli studi geopolitici, applicando gli strumenti offerti dall’intelligenza artificiale al caso di studio iracheno e aprendo a possibilità che solo alcuni anni fa apparivano impensabili.

Plebani, A. (ed.), Dinamiche geopolitiche contemporanee. Ce.St.In.Geo. geopolitical outlook 2023, EDUCatt - Ente per il Diritto allo Studio Universitario dell’Università Cattolica, MILANO -- ITA 2023: 225 [https://hdl.handle.net/10807/268561]

Dinamiche geopolitiche contemporanee. Ce.St.In.Geo. geopolitical outlook 2023

Plebani, Andrea
2023

Abstract

A venti anni di distanza, la caduta di Saddam Hussein appare ancora in grado di generare sentimenti fortissimi e contrastanti: tristezza, per le centinaia di migliaia di vittime e per quello che poteva essere e non è stato; rabbia per l’incapacità della Coalizione Internazionale di gestire adeguatamente la fase di transizione; sfiducia per le false premesse che portarono all’offensiva. Eppure, tutto questo non cancella il fatto che, al netto di due decenni segnati da scontri fratricidi e indicibili sofferenze, il “nuovo Iraq” sorto sulle ceneri del regime ba‘thista rimane un punto di riferimento per oltre quaranta milioni di cittadini. La speranza di dar vita a un Iraq unito, federale, democratico e indipendente rimane un obiettivo al quale nuove e vecchie generazioni continuano a credere e ad aspirare, nonostante il disinteresse dimostrato da buona parte della comunità internazionale, le profonde divisioni che attraversano la terra dei due fiumi e le fortissime ingerenze esterne che ne segnano le dinamiche e gli equilibri di potere. Il presente volume si pone l’obiettivo di guardare alle sfide e alle possibilità dell’Iraq di oggi senza dimenticare le eredità di un passato che appare ancora straordinariamente attuale. La ricerca prende il via da un ciclo di incontri realizzato tra le città di Valenza, Casale Monferrato, Brescia e Milano tra novembre 2022 e maggio 2023 con il sostegno di un network comprendente la Facoltà di Scienze Linguistiche e Letterature Straniere e il Dipartimento di Scienze Storiche e Filologiche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il Centro Studi Internazionali di Geopolitica , Mine Action Italy e Aiuto alla Chiesa che Soffre . Senza il loro sostegno questo progetto non avrebbe mai potuto vedere la luce. Muovendo da queste basi, la prima parte del volume guarda agli equilibri che caratterizzavano l’Iraq pre-2003 e alle dinamiche che avrebbero poi portato alla caduta del regime ba‘thista, nella consapevolezza di quanto sia fondamentale coltivare la memoria di un’epoca tra le più tragiche della storia della moderna sintesi statuale irachena. In questo contesto, il capitolo di Elisa Bonomi mira a delineare i tratti più salienti della parabola politica di Saddam Hussein e di un “regime del terrore” che troppo spesso tende a essere dimenticato. Nel suo contributo, Paolo Maggiolini guarda, invece, a come l’eterogeneità sul piano etnico-religioso abbia influito sulla costruzione dei complessi equilibri che reggevano il sistema iracheno nel periodo pre-Iraqi Freedom, portando alla luce dinamiche tanto poco conosciute quanto determinanti per le sorti del paese. Sull’onda di tali considerazioni, i saggi di Mauro Primavera e Cecilia Deleo indagano le posizioni di due delle comunità più importanti del campo socio-politico iracheno: quella curda e quella arabo sciita. Pur con percorsi, framework temporali e obiettivi diversi, le due analisi evidenziano con efficacia non solo la complessità delle dinamiche intra-comunitarie in Iraq, ma anche come esse si siano evolute nel corso del tempo. A chiudere la prima sezione vi è poi la lucida analisi di Andrea Locatelli e Davide Fiamminghi che si interrogano sulle motivazioni che spinsero la potenza statunitense a dar vita a una delle campagne più controverse e gravide di conseguenze dalla fine della Guerra Fredda. La seconda parte del volume è interamente dedicata all’Iraq odierno. Essa si apre con tre saggi che guardano alle dinamiche geopolitiche che influenzano i delicati equilibri della terra dei due fiumi attraverso le prospettive di alcune delle maggiori potenze regionali: Repubblica Islamica d’Iran, Regno di Arabia Saudita e Repubblica di Turchia. Il saggio di Giorgia Perletta si concentra su Teheran, guardando alle linee di continuità e ai cambiamenti registratisi durante le presidenze di Hassan Rouhani (2013-2021). Antonella Palmiotti si concentra, invece, sull’evoluzione della politica saudita, all’interno di un contesto in costante evoluzione tanto all’interno delle stanze del potere di Baghdad che di quelle di Riad. La prospettiva e il significativo cambio di postura fatto registrare da Ankara nei confronti di Baghdad ed Erbil sono, invece, il fulcro lungo il quale si dipana il capitolo di Samuele Abrami. A chiudere questa sezione vi sono poi i saggi di Francesco Salesio Schiavi e Andrea Beccaro che guardano all’incidenza e all’evoluzione di una serie di attori non statuali all’interno del contesto iracheno. Il primo ha come oggetto di indagine privilegiata le milizie sciite e la loro natura ibrida; il secondo analizza invece cosa rimane dell’organizzazione del sedicente “Stato Islamico” a sei anni dalla liberazione della città di Mosul. L’ultima sezione del volume è dedicata ad alcune delle più rilevanti dinamiche geopolitiche contemporanee. Il bel saggio di Michele Brunelli ci porta a scandagliare la postura geopolitica di uno degli attori tra i più minacciosi, e meno conosciuti, del sistema internazionale: la Corea del Nord. I fragili equilibri che dominano l’attuale ordine nucleare e come esso si è evoluto sono invece oggetto dell’analisi di Michele Gaietta, che dedica particolare attenzione alle posizioni di Washington e Mosca nell’ambito della crisi russo-ucraina. Eleonora Ardemagni ci riporta, invece, all’interno del quadro mediorientale, guardando alle dinamiche di sicurezza attorno agli snodi-chiave di Hormuz e Bab el-Mandeb. L’ultimo contributo guarda manifestamente al futuro della disciplina: nella loro analisi Andrea Carobene e Aldo Pigoli si interrogano su come le nuove tecnologie possano contribuire agli studi geopolitici, applicando gli strumenti offerti dall’intelligenza artificiale al caso di studio iracheno e aprendo a possibilità che solo alcuni anni fa apparivano impensabili.
2023
Italiano
Carandini, Maurizio Primo; Plebani, Andrea; Bonomi, Elisa; Maggiolini, Paolo; Primavera, Mauro; Deleo, Cecilia; Locatelli, Andrea; Fiammenghi, Davide; Perletta, Giorgia; Palmiotti, Antonella; Abrami, Samuele; Salesio Schiavi, Francesco; Beccaro, Andrea; Brunelli, Michele; Gaietta, Michele; Ardemagni, Eleonora; Carobene, Andrea; Pigoli, Aldo; Bazoli, Alfredo.
979-12-5535-215-0
EDUCatt - Ente per il Diritto allo Studio Universitario dell’Università Cattolica
Plebani, A. (ed.), Dinamiche geopolitiche contemporanee. Ce.St.In.Geo. geopolitical outlook 2023, EDUCatt - Ente per il Diritto allo Studio Universitario dell’Università Cattolica, MILANO -- ITA 2023: 225 [https://hdl.handle.net/10807/268561]
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