Negli anni del secondo dopoguerra la filiera editoriale e la circolazione libraria italiana si qualificavano come luoghi d’elezione per l’affermazione del ruolo femminile in ambito lavorativo (Di Nicola, 2021). Gli intellettuali italiani erano accomunati dal desiderio di costruire un nuovo tessuto culturale civilmente impegnato e improntato attorno a valori democratici, coinvolgendo e ridefinendo anche ciò che concerneva il campo letterario. All’interno di questo quadro, tra i profili di letterati che si mossero in tale direzione, vi era l’operato di varie autrici, intellettuali e professioniste del libro impegnate a loro volta nella ricerca di nuove linee nel promuovere il dibattito critico-letterario e la diffusione di una coscienza adulta intorno al sapere letterario. Nell’ultimo decennio sono cresciuti gli studi sul ruolo delle donne nell’editoria italiana del Novecento (Di Nicola, 2012; Cesana & Piazzoni, 2022): ciò che concerne il loro operato nel campo della letteratura per l’infanzia resta però marginale, se non per qualche caso sporadico. La presenza femminile nel campo dell’editoria per ragazzi negli anni Cinquanta e Sessanta si è rivelato uno spazio di indagine particolarmente fecondo pur restando ancora poco esplorato, nonostante le figure professionali coinvolte fossero diverse e investite di vari ruoli: autrici, traduttrici, critiche, consulenti, studiose, bibliotecarie. Ciò che le accomunava era il tentativo di promuovere e diffondere la letteratura per ragazzi, far sì che anche il cittadino più giovane potesse accedere liberamente e democraticamente alla cultura. Figure come Maria Bartolozzi Guaspari, Carla Poesio, Laura Draghi e Laura Colonnetti hanno contribuito in maniera decisiva all’evoluzione della letteratura per l’infanzia italiana (Pasino, 1982; Lepri, 2021): lavoratrici instancabili, genius loci delle istituzioni alle quali afferivano, restavano però nelle retrovie, erano presenze silenziose all’interno degli ingranaggi culturali del tempo e alle quali la storia dell’editoria e della letteratura per l’infanzia ha riservato spesso uno sguardo di superficie. Il contributo proposto intende riportare alla luce alcuni di questi profili, andando a ricomporre parte di quel circolo “esclusivo”, non perché inaccessibile o contrapposto alle figure maschili attive nell’ambito, ma perché guidato da un’unità d’intenti e di spirito che lo qualificava come spazio privilegiato di affermazione personale e professionale e di riflessione sui libri per ragazzi. Uno scrupoloso lavoro d’archivio intende restituire voce a queste protagoniste nascoste, riportando alla luce frammenti di vite spese a favore della promozione dell’infanzia lettrice, facendo chiarezza sulle tappe evolutive della letteratura per l’infanzia nel nostro Paese, ma soprattutto rivalutando l’operato di molte donne del secondo dopoguerra.
Gumirato, C., Protagoniste “ai margini”: voci femminili nell’editoria per ragazzi del secondo dopoguerra, in Fabbri, M., Malavasi, P., Rosa, A., Vannini, I. (ed.), Sistemi educativi, Orientamento, Lavoro, Pensa MultiMedia, Lecce 2023: 181- 183 [https://hdl.handle.net/10807/266914]
Protagoniste “ai margini”: voci femminili nell’editoria per ragazzi del secondo dopoguerra
Gumirato, Cristina
2023
Abstract
Negli anni del secondo dopoguerra la filiera editoriale e la circolazione libraria italiana si qualificavano come luoghi d’elezione per l’affermazione del ruolo femminile in ambito lavorativo (Di Nicola, 2021). Gli intellettuali italiani erano accomunati dal desiderio di costruire un nuovo tessuto culturale civilmente impegnato e improntato attorno a valori democratici, coinvolgendo e ridefinendo anche ciò che concerneva il campo letterario. All’interno di questo quadro, tra i profili di letterati che si mossero in tale direzione, vi era l’operato di varie autrici, intellettuali e professioniste del libro impegnate a loro volta nella ricerca di nuove linee nel promuovere il dibattito critico-letterario e la diffusione di una coscienza adulta intorno al sapere letterario. Nell’ultimo decennio sono cresciuti gli studi sul ruolo delle donne nell’editoria italiana del Novecento (Di Nicola, 2012; Cesana & Piazzoni, 2022): ciò che concerne il loro operato nel campo della letteratura per l’infanzia resta però marginale, se non per qualche caso sporadico. La presenza femminile nel campo dell’editoria per ragazzi negli anni Cinquanta e Sessanta si è rivelato uno spazio di indagine particolarmente fecondo pur restando ancora poco esplorato, nonostante le figure professionali coinvolte fossero diverse e investite di vari ruoli: autrici, traduttrici, critiche, consulenti, studiose, bibliotecarie. Ciò che le accomunava era il tentativo di promuovere e diffondere la letteratura per ragazzi, far sì che anche il cittadino più giovane potesse accedere liberamente e democraticamente alla cultura. Figure come Maria Bartolozzi Guaspari, Carla Poesio, Laura Draghi e Laura Colonnetti hanno contribuito in maniera decisiva all’evoluzione della letteratura per l’infanzia italiana (Pasino, 1982; Lepri, 2021): lavoratrici instancabili, genius loci delle istituzioni alle quali afferivano, restavano però nelle retrovie, erano presenze silenziose all’interno degli ingranaggi culturali del tempo e alle quali la storia dell’editoria e della letteratura per l’infanzia ha riservato spesso uno sguardo di superficie. Il contributo proposto intende riportare alla luce alcuni di questi profili, andando a ricomporre parte di quel circolo “esclusivo”, non perché inaccessibile o contrapposto alle figure maschili attive nell’ambito, ma perché guidato da un’unità d’intenti e di spirito che lo qualificava come spazio privilegiato di affermazione personale e professionale e di riflessione sui libri per ragazzi. Uno scrupoloso lavoro d’archivio intende restituire voce a queste protagoniste nascoste, riportando alla luce frammenti di vite spese a favore della promozione dell’infanzia lettrice, facendo chiarezza sulle tappe evolutive della letteratura per l’infanzia nel nostro Paese, ma soprattutto rivalutando l’operato di molte donne del secondo dopoguerra.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.