La travagliata vicenda dell’Adone di Giovan Battista Marino venne segnata, sin dall’uscita dell’opera, da ostacoli e polemiche: per un verso le reprimende ecclesiastiche e la messa all’Indice, per l’altro le critiche sul versante letterario a partire dall’'Occhiale' di Tommaso Stigliani. In tale contesto, tuttavia, non mancarono tentativi di riabilitazione della figura dell’inclito verseggiatore e di riscatto del suo magnum opus, soprattutto a Roma e Venezia. Fra queste due città visse il lucchese Michelangelo Torcigliani, autore di un inedito 'Adone ridotto in otto canti' che rappresenta una rara e preziosa testimonianza di riscrittura del controverso poema a pochi anni dalla sua pubblicazione. Il volume si concentra sui rapporti intellettuali e letterari intercorsi fra Marino e Torcigliani, e, a partire dalla puntuale analisi dell’opera manoscritta, intende mettere a fuoco la particolare collocazione del toscano: protetto dal mecenatismo papale nell’Urbe classicista e moralizzante di Urbano VIII, fu tuttavia imitatore ed apologeta del grande poeta barocco (e sul piano stilistico e su quello ideologico); estimatore dell’'Adone', ne procurò una versione compendiata che, da un lato salvaguardava le lascivie e i sincretismi che avevano causato la condanna dell’Inquisizione, dall’altro accoglieva le note di biasimo mosse alla frammentarietà della favola, nel rispetto delle esigenze tardo-rinascimentali di salda unità costruttiva. L’esperienza torciglianesca consente, pertanto, di misurare con qualche maggior precisione gli spazi intellettuali, tradizionalmente ritenuti esigui, percorribili nella realtà dei fatti da un letterato italiano operante nella prima metà del Seicento, superando le rigide contrapposizioni fra sperimentalismo barocco e classicismo barberiniano, tra libertà compositiva mariniana e poetica aristotelico-tassiana; arrivando, così, a lumeggiare in tutta la sua complessità una significativa stagione della nostra letteratura, nella convinzione che vadano apprezzati i margini sfumati della storia che sovente travalicano le pur comode ed efficaci schematizzazioni teoriche

Rossini, F., Giovan Battista Marino, Michelangelo Torcigliani e l'inedito 'Adone ridotto in otto canti', I libri di Emil, Città di Castello 2024:<<BIBLIOTECA DI STUDI E TESTI ITALIANI>>, 230 [https://hdl.handle.net/10807/263839]

Giovan Battista Marino, Michelangelo Torcigliani e l'inedito 'Adone ridotto in otto canti'

Rossini, Francesco
2024

Abstract

La travagliata vicenda dell’Adone di Giovan Battista Marino venne segnata, sin dall’uscita dell’opera, da ostacoli e polemiche: per un verso le reprimende ecclesiastiche e la messa all’Indice, per l’altro le critiche sul versante letterario a partire dall’'Occhiale' di Tommaso Stigliani. In tale contesto, tuttavia, non mancarono tentativi di riabilitazione della figura dell’inclito verseggiatore e di riscatto del suo magnum opus, soprattutto a Roma e Venezia. Fra queste due città visse il lucchese Michelangelo Torcigliani, autore di un inedito 'Adone ridotto in otto canti' che rappresenta una rara e preziosa testimonianza di riscrittura del controverso poema a pochi anni dalla sua pubblicazione. Il volume si concentra sui rapporti intellettuali e letterari intercorsi fra Marino e Torcigliani, e, a partire dalla puntuale analisi dell’opera manoscritta, intende mettere a fuoco la particolare collocazione del toscano: protetto dal mecenatismo papale nell’Urbe classicista e moralizzante di Urbano VIII, fu tuttavia imitatore ed apologeta del grande poeta barocco (e sul piano stilistico e su quello ideologico); estimatore dell’'Adone', ne procurò una versione compendiata che, da un lato salvaguardava le lascivie e i sincretismi che avevano causato la condanna dell’Inquisizione, dall’altro accoglieva le note di biasimo mosse alla frammentarietà della favola, nel rispetto delle esigenze tardo-rinascimentali di salda unità costruttiva. L’esperienza torciglianesca consente, pertanto, di misurare con qualche maggior precisione gli spazi intellettuali, tradizionalmente ritenuti esigui, percorribili nella realtà dei fatti da un letterato italiano operante nella prima metà del Seicento, superando le rigide contrapposizioni fra sperimentalismo barocco e classicismo barberiniano, tra libertà compositiva mariniana e poetica aristotelico-tassiana; arrivando, così, a lumeggiare in tutta la sua complessità una significativa stagione della nostra letteratura, nella convinzione che vadano apprezzati i margini sfumati della storia che sovente travalicano le pur comode ed efficaci schematizzazioni teoriche
2024
Italiano
Monografia o trattato scientifico
I libri di Emil
Rossini, F., Giovan Battista Marino, Michelangelo Torcigliani e l'inedito 'Adone ridotto in otto canti', I libri di Emil, Città di Castello 2024:<<BIBLIOTECA DI STUDI E TESTI ITALIANI>>, 230 [https://hdl.handle.net/10807/263839]
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