Numerose analisi hanno descritto le ragioni, le caratteristiche e le conseguenze delle salienti trasformazioni strutturali che stanno interessando le famiglie italiane da oltre un decennio e le difficoltà economiche che sembrerebbero interessare anche nuclei familiari che apparivano, in passato, esclusi da processi d’indebolimento, seppure relativo. Il primo obiettivo di quest’analisi non sarà solo quello di costruire un indicatore più complesso di quello tradizionale che fornisca una soglia più precisa sotto la quale una particolare famiglia risulta impoverita, ma tentare di leggere i segnali di disagio economico in una prospettiva di più ampio respiro. Leggeremo, nella prima parte dell’analisi, il disagio economico dell’organizzazione familiare attraverso tre tipi di chiave di lettura: difficoltà a far quadrare i conti rispetto al bilancio corrente; difficoltà a costruirsi un patrimonio attraverso cui affrontare, in un orizzonte di più lungo periodo, anche le eventuali emergenze economiche; carenze di opportunità nel circuito di acquisizione di risorse finanziarie e patrimoniali e di reti relazionali esterne al nucleo familiare. Nella seconda parte del lavoro, andremo a identificare particolari tipologie familiari e a costruire aggregati, anche di piccole dimensioni, nel cui ambito si possono concentrare segnali di difficoltà di differente natura. Questo processo ci consentirà nelle conclusioni di fornire un orientamento a livello normativo circa le sacche grigie di disagio economico che tendono invece a emergere in modo poco evidente se venissero prese in considerazione le consuete tipologie socio-economiche troppo aggregate.
Malerba, G., Segnali di disagio economico nel tenore di vita delle famiglie italiane, in Rovati, G. (ed.), Tra esclusione e solidarietà. Problemi emergenti e politiche per la sussidiarietà, IIMS, Roma 2003: 147- 211 [http://hdl.handle.net/10807/26225]
Segnali di disagio economico nel tenore di vita delle famiglie italiane
Malerba, Giuseppina
2003
Abstract
Numerose analisi hanno descritto le ragioni, le caratteristiche e le conseguenze delle salienti trasformazioni strutturali che stanno interessando le famiglie italiane da oltre un decennio e le difficoltà economiche che sembrerebbero interessare anche nuclei familiari che apparivano, in passato, esclusi da processi d’indebolimento, seppure relativo. Il primo obiettivo di quest’analisi non sarà solo quello di costruire un indicatore più complesso di quello tradizionale che fornisca una soglia più precisa sotto la quale una particolare famiglia risulta impoverita, ma tentare di leggere i segnali di disagio economico in una prospettiva di più ampio respiro. Leggeremo, nella prima parte dell’analisi, il disagio economico dell’organizzazione familiare attraverso tre tipi di chiave di lettura: difficoltà a far quadrare i conti rispetto al bilancio corrente; difficoltà a costruirsi un patrimonio attraverso cui affrontare, in un orizzonte di più lungo periodo, anche le eventuali emergenze economiche; carenze di opportunità nel circuito di acquisizione di risorse finanziarie e patrimoniali e di reti relazionali esterne al nucleo familiare. Nella seconda parte del lavoro, andremo a identificare particolari tipologie familiari e a costruire aggregati, anche di piccole dimensioni, nel cui ambito si possono concentrare segnali di difficoltà di differente natura. Questo processo ci consentirà nelle conclusioni di fornire un orientamento a livello normativo circa le sacche grigie di disagio economico che tendono invece a emergere in modo poco evidente se venissero prese in considerazione le consuete tipologie socio-economiche troppo aggregate.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.