Il contributo presenta gli spazi materiali che la scuola elementare italiana del secondo Ottocento aveva a disposizione per gli esercizi motori e, al contempo, riflette su come il loro utilizzo per la ginnastica incidesse non solo sul valore formativo attribuito alla ginnastica stessa, ma anche e soprattutto su quella che gli storici dell’educazione chiamano “cultura scolastica”, e cioè su quell’insieme di teorie, pratiche, consuetudini, norme e valori che innervano i processi di insegnamento/apprendimento. L’influenza che lo spazio di per sé esercita sui dinamismi più profondi della vita della scuola risulta ancor più decisiva quando riguarda l’educazione fisica, perché quest’ultima pone inevitabilmente in evidenza, in modo diretto o indiretto, la presenza, la collocazione e il movimento del corpo dei bambini nello stesso spazio scolastico. L’analisi di fonti quali la normativa scolastica, i dibattiti parlamentari, i manuali ad uso dei maestri e alcune piantine o immagini inerenti all’edilizia scolastica del tempo dimostra come la questione degli ambienti per la ginnastica facesse emergere implicazioni logistiche, educative, didattiche e persino ideologiche che si riflettevano anche sul più generale modo di concepire l’organizzazione, gli stili d’insegnamento e l’identità formativa della scuola elementare.

Alfieri, P., “Lo star fermi non è stare attenti”. L’aula e la ginnastica nella scuola elementare italiana del secondo Ottocento, in Colaci, A. (ed.), La scuola ieri e oggi: insegnanti, alunni e didattica, Pensa MultiMedia, Lecce 2022: 61- 76 [https://hdl.handle.net/10807/261619]

“Lo star fermi non è stare attenti”. L’aula e la ginnastica nella scuola elementare italiana del secondo Ottocento

Alfieri, Paolo
2022

Abstract

Il contributo presenta gli spazi materiali che la scuola elementare italiana del secondo Ottocento aveva a disposizione per gli esercizi motori e, al contempo, riflette su come il loro utilizzo per la ginnastica incidesse non solo sul valore formativo attribuito alla ginnastica stessa, ma anche e soprattutto su quella che gli storici dell’educazione chiamano “cultura scolastica”, e cioè su quell’insieme di teorie, pratiche, consuetudini, norme e valori che innervano i processi di insegnamento/apprendimento. L’influenza che lo spazio di per sé esercita sui dinamismi più profondi della vita della scuola risulta ancor più decisiva quando riguarda l’educazione fisica, perché quest’ultima pone inevitabilmente in evidenza, in modo diretto o indiretto, la presenza, la collocazione e il movimento del corpo dei bambini nello stesso spazio scolastico. L’analisi di fonti quali la normativa scolastica, i dibattiti parlamentari, i manuali ad uso dei maestri e alcune piantine o immagini inerenti all’edilizia scolastica del tempo dimostra come la questione degli ambienti per la ginnastica facesse emergere implicazioni logistiche, educative, didattiche e persino ideologiche che si riflettevano anche sul più generale modo di concepire l’organizzazione, gli stili d’insegnamento e l’identità formativa della scuola elementare.
2022
Italiano
La scuola ieri e oggi: insegnanti, alunni e didattica
9791255680222
Pensa MultiMedia
Alfieri, P., “Lo star fermi non è stare attenti”. L’aula e la ginnastica nella scuola elementare italiana del secondo Ottocento, in Colaci, A. (ed.), La scuola ieri e oggi: insegnanti, alunni e didattica, Pensa MultiMedia, Lecce 2022: 61- 76 [https://hdl.handle.net/10807/261619]
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