Dopo una breve introduzione sulla tradizione misogina nella poesia italiana delle origini e del Rinascimento, il contributo si concentra in particolar modo su una tenzone in ottave fra Torquato Tasso e il cavaliere di Malta Antonio de’ Pazzi in lode e biasimo delle donne, alla quale viene accostato un contemporaneo poemetto misogino in ottava rima del fiorentino Giovan Battista Strozzi il Giovane. Vengono anzitutto scandagliati i contatti biografici e letterari fra i tre autori nelle città di Firenze e Roma, fra la corte medicea, il cenacolo del Cardinale Cinzio Aldobrandini, e l’Accademia dei Pastori Tiberini; quindi, proponendo una più bassa datazione per lo scambio di versi fra il Pazzi e il Tasso, si procede ad un’esegesi in parallelo dei tre testi. Chiude il contributo un’appendice volta a mettere in luce la comune amicizia dello Strozzi e del Pazzi, dopo la morte dell’autore della «Liberata», anche con Giovan Battista Marino, con cui i due poeti fiorentini intrattennero corrispondenze epistolari e poetiche
Rossini, F., Torquato Tasso, Antonio de’ Pazzi e Giovan Battista Strozzi: stanze in lode e in biasimo della donna, in Castellano, F., Gambacorti, I., Macera, I., Tellini, G. (ed.), Le forme del comico, Atti del XXI congresso nazionale dell’ADI-Associazione degli Italianisti (Firenze, 6-7 settembre 2017), Società Editrice Fiorentina, Firenze 2019: 560- 572 [https://hdl.handle.net/10807/259692]
Torquato Tasso, Antonio de’ Pazzi e Giovan Battista Strozzi: stanze in lode e in biasimo della donna
Rossini, Francesco
2019
Abstract
Dopo una breve introduzione sulla tradizione misogina nella poesia italiana delle origini e del Rinascimento, il contributo si concentra in particolar modo su una tenzone in ottave fra Torquato Tasso e il cavaliere di Malta Antonio de’ Pazzi in lode e biasimo delle donne, alla quale viene accostato un contemporaneo poemetto misogino in ottava rima del fiorentino Giovan Battista Strozzi il Giovane. Vengono anzitutto scandagliati i contatti biografici e letterari fra i tre autori nelle città di Firenze e Roma, fra la corte medicea, il cenacolo del Cardinale Cinzio Aldobrandini, e l’Accademia dei Pastori Tiberini; quindi, proponendo una più bassa datazione per lo scambio di versi fra il Pazzi e il Tasso, si procede ad un’esegesi in parallelo dei tre testi. Chiude il contributo un’appendice volta a mettere in luce la comune amicizia dello Strozzi e del Pazzi, dopo la morte dell’autore della «Liberata», anche con Giovan Battista Marino, con cui i due poeti fiorentini intrattennero corrispondenze epistolari e poeticheI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.