Nell’elaborato e complesso Commento alle Sentenze il francescano Giovanni di Ripa, attraverso uno «schema labirintico di argomentazioni», affronta il problema gnoseologico cercando di individuare la capacità conoscitiva dell’uomo pro statu ipso, valutandone la possibilità di avere una qualche conoscenza di Dio. Il francescano insiste però sulla possibilità di un intelletto finito di oltrepassare i propri limiti, la propria ferita, per accogliere un oggetto assoluto e infinito. La condizione presente dell’uomo esclude da una parte dell’immutatio formalis del concetto increato e dall’altra la species intuitiva che costituisce la sua natura spirituale, immagine di Dio. Una noetica filosoficamente provata e presentata come apparentia fondata nell’identità di apparentia obiectiva e apparentia formalis in Dio e nella visione di Dio a partire dalla chiarificazione della nozione di forma, innestata su un’imponente struttura metafisica permette al Supersottile di garantire una conoscibilità naturaliter attingibilis di Dio, al quale non solo rimanda essenzialmente ed in prima istanza ogni essenza, ma che risulta anche il garante dell’esser-vero di qualsiasi cosa, in quanto il rapporto di origine causale da Dio e di somiglianza con Dio di ogni creatura è tale che da una parte fonda metafisicamente l’esistenza del creato in Dio, e dall’altra ne subordina la conoscibilità intellettiva all’immensità dell’essere di Dio.
Muller, P. A. M., «Quid sit immediatus terminis iudicialis notitie»: tra semantica e gnoseologia nella Lectura super Primum Sententiarum di Giovanni di Ripa, in Armando Bisogn, A. B., Luigi Catalan, L. C., Andrea Cavallin, A. C., Renato De Filippi, R. D. F. (ed.), «Saepe mihi cogitanti...». Studi di filosofia tardo-antica, medievale e umanistica offerti a Giulio d'Onofrio., Città Nuova, Roma 2023: 497- 512 [https://hdl.handle.net/10807/259214]
«Quid sit immediatus terminis iudicialis notitie»: tra semantica e gnoseologia nella Lectura super Primum Sententiarum di Giovanni di Ripa
Muller, Paola Anna Maria
2023
Abstract
Nell’elaborato e complesso Commento alle Sentenze il francescano Giovanni di Ripa, attraverso uno «schema labirintico di argomentazioni», affronta il problema gnoseologico cercando di individuare la capacità conoscitiva dell’uomo pro statu ipso, valutandone la possibilità di avere una qualche conoscenza di Dio. Il francescano insiste però sulla possibilità di un intelletto finito di oltrepassare i propri limiti, la propria ferita, per accogliere un oggetto assoluto e infinito. La condizione presente dell’uomo esclude da una parte dell’immutatio formalis del concetto increato e dall’altra la species intuitiva che costituisce la sua natura spirituale, immagine di Dio. Una noetica filosoficamente provata e presentata come apparentia fondata nell’identità di apparentia obiectiva e apparentia formalis in Dio e nella visione di Dio a partire dalla chiarificazione della nozione di forma, innestata su un’imponente struttura metafisica permette al Supersottile di garantire una conoscibilità naturaliter attingibilis di Dio, al quale non solo rimanda essenzialmente ed in prima istanza ogni essenza, ma che risulta anche il garante dell’esser-vero di qualsiasi cosa, in quanto il rapporto di origine causale da Dio e di somiglianza con Dio di ogni creatura è tale che da una parte fonda metafisicamente l’esistenza del creato in Dio, e dall’altra ne subordina la conoscibilità intellettiva all’immensità dell’essere di Dio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.