La competenza progettuale è uno degli snodi centrali che qualificano il profilo professionale di pedagogisti ed esperti della formazione; per questo motivo è inserita nella maggior parte dei percorsi formativi universitari rivolti a questi professionisti. Imparare a progettare, in analogia rispetto a quanto accade per le altre competenze metodologiche, richiede di esercitare e applicare in contesti real life quanto acquisito. La formazione massimizza dunque la sua efficacia quando, oltre a fornire una cornice epistemologica, metodologia e tecnica, agli studenti è offerta la possibilità di mobilizzare dette competenze sperimentandole all’interno di progetti reali. Tale strategie formativa si inserisce a pieno titolo fra quelle attive, volte a porre al centro lo studente e i suoi processi di apprendimento. Una siffatta esperienza formativa, inoltre, contribuisce in maniera forte a incrementare le competenze trasversali degli studenti, segnatamente la capacità di comunicare e di collaborare con altri, la leadership, la pianificazione degli obiettivi e la gestione del tempo. Come noto tuttavia, la possibilità di far mettere alla prova gli studenti sembra scontrarsi con questioni di carattere organizzativo connesse con la normale gestione della didattica universitaria che si gioca all’interno di spazi e tempi predefiniti e che deve rispettare una serie di vincoli legati alle peculiarità del corso di laurea all’interno del quale si inserisce (triennale o magistrale), alla durata (semestrale o annuali) e alle modalità di organizzazione del corso (in presenza, a distanza, blended), alla numerosità degli studenti, ecc. Lo spazio d’azione del docente è quindi spesso ristretto e si gioco all’interno di un sistema piuttosto rigido. Nel contributo si intende presentare e discutere criticamente l’impianto formativo del corso semestrale “Progettare e valutare nella Media Education” inserito all’interno del Corso di Laurea Magistrale in Media Education (blended) presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Per presentare e problematizzare le scelte effettuate all’interno de vincoli e delle opportunità specifici del contesto di riferimento, sarà valorizzato anche il punto di vista degli studenti che hanno seguito il corso negli ultimi anni, raccolto attraverso strumenti strutturati (traccia riflessiva) e non strutturati (questionari).
Lisimberti, C., Formare la competenza progettuale. Il corso blended “Progettare e valutarenella Media Education”, in Fabbri M, F. M., Malavasi P, M. P., Rosa A, R. A., Vannini I, V. I. (ed.), Sistemi educativi, orientamento, lavoro, Pensa MultiMedia, Rovato (BS) - Lecce 2023: 751- 755 [https://hdl.handle.net/10807/258575]
Formare la competenza progettuale. Il corso blended “Progettare e valutare nella Media Education”
Lisimberti, Cristina
2023
Abstract
La competenza progettuale è uno degli snodi centrali che qualificano il profilo professionale di pedagogisti ed esperti della formazione; per questo motivo è inserita nella maggior parte dei percorsi formativi universitari rivolti a questi professionisti. Imparare a progettare, in analogia rispetto a quanto accade per le altre competenze metodologiche, richiede di esercitare e applicare in contesti real life quanto acquisito. La formazione massimizza dunque la sua efficacia quando, oltre a fornire una cornice epistemologica, metodologia e tecnica, agli studenti è offerta la possibilità di mobilizzare dette competenze sperimentandole all’interno di progetti reali. Tale strategie formativa si inserisce a pieno titolo fra quelle attive, volte a porre al centro lo studente e i suoi processi di apprendimento. Una siffatta esperienza formativa, inoltre, contribuisce in maniera forte a incrementare le competenze trasversali degli studenti, segnatamente la capacità di comunicare e di collaborare con altri, la leadership, la pianificazione degli obiettivi e la gestione del tempo. Come noto tuttavia, la possibilità di far mettere alla prova gli studenti sembra scontrarsi con questioni di carattere organizzativo connesse con la normale gestione della didattica universitaria che si gioca all’interno di spazi e tempi predefiniti e che deve rispettare una serie di vincoli legati alle peculiarità del corso di laurea all’interno del quale si inserisce (triennale o magistrale), alla durata (semestrale o annuali) e alle modalità di organizzazione del corso (in presenza, a distanza, blended), alla numerosità degli studenti, ecc. Lo spazio d’azione del docente è quindi spesso ristretto e si gioco all’interno di un sistema piuttosto rigido. Nel contributo si intende presentare e discutere criticamente l’impianto formativo del corso semestrale “Progettare e valutare nella Media Education” inserito all’interno del Corso di Laurea Magistrale in Media Education (blended) presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Per presentare e problematizzare le scelte effettuate all’interno de vincoli e delle opportunità specifici del contesto di riferimento, sarà valorizzato anche il punto di vista degli studenti che hanno seguito il corso negli ultimi anni, raccolto attraverso strumenti strutturati (traccia riflessiva) e non strutturati (questionari).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.