Il saggio intende mostrare, attraverso la lettura e il commento di testi esemplari, tre diversi modelli ontologici, con varianti interne a ciascuno di essi, quali luoghi principali, e non necessariamente alternativi, di somatizzazione dell'essere dall'antichità all'età umanistico-rinascimentale. Si traccia un itinerario caratterizzabile, sul versante metodologico, come segnalazione di vie, luoghi, testi e tradizioni dove l'essere è stato colto, fondato, inteso (o frainteso) secondo differenti significati. Una prima dorsale interpretativa ha sostenuto che l'essere è puramente e semplicemente l'opposto del non-essere: così per es. in Parmenide, in Gorgia, seppure per giungere a un esito opposto, così nel Platone del "Sofista", dove l'essere è inteso come potenza. Un secondo nodello ontologico ha inteso l'essere come unità e partecipazione: così, esemplarmente, nel "Parmenide" di Platone. Un terzo modello ontologico ha somatizzato l'essere in quanto esperienza dell'ente: così nella "Metafisica" di Aristotele, secondo la quale l'essere si dice in molti modi, e in modo principale come sostanza; in senso analogo, anche Tommaso d'Aquino, che intende l'essere come afferrabile soltanto per astrazione; anche in Pico della Mirandola, per "essere" s'intende un termine astratto mentre l'"ente" denota il concreto, ciò che partecipa dell'essere.

Boffi, G., Che cos'e l'essere?, Dal senso comune alla filosofia. Domande e testi, vol. 1, RCS Scuola Edizione Sansoni, Firenze 2001: 528-558 [http://hdl.handle.net/10807/24863]

Che cos'e l'essere?

Boffi, Guido
2001

Abstract

Il saggio intende mostrare, attraverso la lettura e il commento di testi esemplari, tre diversi modelli ontologici, con varianti interne a ciascuno di essi, quali luoghi principali, e non necessariamente alternativi, di somatizzazione dell'essere dall'antichità all'età umanistico-rinascimentale. Si traccia un itinerario caratterizzabile, sul versante metodologico, come segnalazione di vie, luoghi, testi e tradizioni dove l'essere è stato colto, fondato, inteso (o frainteso) secondo differenti significati. Una prima dorsale interpretativa ha sostenuto che l'essere è puramente e semplicemente l'opposto del non-essere: così per es. in Parmenide, in Gorgia, seppure per giungere a un esito opposto, così nel Platone del "Sofista", dove l'essere è inteso come potenza. Un secondo nodello ontologico ha inteso l'essere come unità e partecipazione: così, esemplarmente, nel "Parmenide" di Platone. Un terzo modello ontologico ha somatizzato l'essere in quanto esperienza dell'ente: così nella "Metafisica" di Aristotele, secondo la quale l'essere si dice in molti modi, e in modo principale come sostanza; in senso analogo, anche Tommaso d'Aquino, che intende l'essere come afferrabile soltanto per astrazione; anche in Pico della Mirandola, per "essere" s'intende un termine astratto mentre l'"ente" denota il concreto, ciò che partecipa dell'essere.
2001
Italiano
88-383-4639-9
Boffi, G., Che cos'e l'essere?, Dal senso comune alla filosofia. Domande e testi, vol. 1, RCS Scuola Edizione Sansoni, Firenze 2001: 528-558 [http://hdl.handle.net/10807/24863]
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