Il conflitto russo-ucraino e la precedente emergenza pandemica hanno messo in evidenza diverse criticità nell’approvvigionamento di semilavorati e materie prime. Le materie prime critiche (MPC) sono materiali impiegati per la realizzazione di prodotti tecnologicamente avanzati, fondamentali per la transizione ecologica e l’indipendenza energetica in un’economia decarbonizzata, forniti per lo più da Paesi potenzialmente forieri di instabilità per motivi di carattere geopolitico. Si stima che la domanda futura espressa dall’UE di MPC come cobalto, grafite, nichel, rame e titanio possa crescere in modo esponenziale nei prossimi decenni. D’altro canto, l’offerta potrebbe non soddisfare adeguatamente tali richieste, soprattutto in UE, dove la maggior parte delle MPC sono importate. Nei primi mesi del 2023 la Commissione europea ha avanzato una proposta di regolamento per le MPC fissando degli obiettivi per ridurre la dipendenza europea dall’estero, che appaiono difficilmente perseguibili entro il 2030. In modo per certi versi analogo, anche l’Italia risulta in ritardo avendo stabilito formalmente delle strategie, che non sono state ancora avviate. Di conseguenza, appare seriamente a rischio il proposito di coniugare gli obiettivi di sostenibilità ambientale con quelli di sicurezza energetica.
Arcano, R., Lossani, M. A., Scinetti, F., Materie Prime Critiche in UE. A Che Punto Siamo? , 2023 [https://hdl.handle.net/10807/246817]
Materie Prime Critiche in UE. A Che Punto Siamo?
Lossani, Marco Angelo
Membro del Collaboration Group
;
2023
Abstract
Il conflitto russo-ucraino e la precedente emergenza pandemica hanno messo in evidenza diverse criticità nell’approvvigionamento di semilavorati e materie prime. Le materie prime critiche (MPC) sono materiali impiegati per la realizzazione di prodotti tecnologicamente avanzati, fondamentali per la transizione ecologica e l’indipendenza energetica in un’economia decarbonizzata, forniti per lo più da Paesi potenzialmente forieri di instabilità per motivi di carattere geopolitico. Si stima che la domanda futura espressa dall’UE di MPC come cobalto, grafite, nichel, rame e titanio possa crescere in modo esponenziale nei prossimi decenni. D’altro canto, l’offerta potrebbe non soddisfare adeguatamente tali richieste, soprattutto in UE, dove la maggior parte delle MPC sono importate. Nei primi mesi del 2023 la Commissione europea ha avanzato una proposta di regolamento per le MPC fissando degli obiettivi per ridurre la dipendenza europea dall’estero, che appaiono difficilmente perseguibili entro il 2030. In modo per certi versi analogo, anche l’Italia risulta in ritardo avendo stabilito formalmente delle strategie, che non sono state ancora avviate. Di conseguenza, appare seriamente a rischio il proposito di coniugare gli obiettivi di sostenibilità ambientale con quelli di sicurezza energetica.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
ocpi-Materie prime critiche in UE a che punto siamo.pdf
accesso aperto
Licenza:
Non specificato
Dimensione
754.16 kB
Formato
Adobe PDF
|
754.16 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.