L'articolazione psicoanalisi-scienza: questione che interrogava Freud e che si ritrova oggi nuovamente ma diversamente trattabile alla luce della soggettività moderna. All'interno dell'insegnamento di Freud si possono rintracciare una serie di testi-crocevia -Progetto di una psicologia (1895), Ricordare, ripeterem rielaborare (1914), Metapsicologia (1915), Al di là del principio di piacere (1920)- che permettono di intravvedere la concezione del soggetto freudiano come complessità, nella quale il piano della coscienza continua a trovarsi sovradeterminato. Il soggetto freudiano non è riducibile alla sua considerazione oggettivante, è sospeso a una relazionalità radicale, esposto all'enigma di un desiderio che è non-proprio, alla presa drammatica del desiderio dell'Altro, che introduce costantemente nello psichico il dramma della scelta. Questo soggetto non si lascia così facilmente catturare dalla scienza: lo sforzo di Freud è stato quello di mostrarne la problematicità dal lato dell'etica. Come tutto questo si mostra ancora interessante alla luce di una certa dipendenza ipnotica dall’omologazione dell’Altro sociale? Con quali chance la clinica si prende cura delle relazioni familiari post-moderne, dei suoi “nuovi sintomi”?
Maiocchi, M. T., L'incanto della strega. Tra le due topiche: operatività dell'apparato psichico ed etica della struttura, in Conrotto, F. (ed.), Statuto epistemologico della Psicoanalisi e Metapsicologia, Borla, Milano 2007: 1- 50 [http://hdl.handle.net/10807/24282]
L'incanto della strega. Tra le due topiche: operatività dell'apparato psichico ed etica della struttura
Maiocchi, Maria Teresa
2007
Abstract
L'articolazione psicoanalisi-scienza: questione che interrogava Freud e che si ritrova oggi nuovamente ma diversamente trattabile alla luce della soggettività moderna. All'interno dell'insegnamento di Freud si possono rintracciare una serie di testi-crocevia -Progetto di una psicologia (1895), Ricordare, ripeterem rielaborare (1914), Metapsicologia (1915), Al di là del principio di piacere (1920)- che permettono di intravvedere la concezione del soggetto freudiano come complessità, nella quale il piano della coscienza continua a trovarsi sovradeterminato. Il soggetto freudiano non è riducibile alla sua considerazione oggettivante, è sospeso a una relazionalità radicale, esposto all'enigma di un desiderio che è non-proprio, alla presa drammatica del desiderio dell'Altro, che introduce costantemente nello psichico il dramma della scelta. Questo soggetto non si lascia così facilmente catturare dalla scienza: lo sforzo di Freud è stato quello di mostrarne la problematicità dal lato dell'etica. Come tutto questo si mostra ancora interessante alla luce di una certa dipendenza ipnotica dall’omologazione dell’Altro sociale? Con quali chance la clinica si prende cura delle relazioni familiari post-moderne, dei suoi “nuovi sintomi”?I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.