Nel capitolo viene indagato il senso di appartenenza dei nuovi ceti popolari sia nei confronti del territorio sia in ambito religioso. Con riferimento alla sfera religiosa, il contesto complessivo è quello che ha visto, negli ultimi decenni una progressiva secolarizzazione, accompagnata però, in anni più recenti, da interessanti ed eterogenee forme di revival religioso, che hanno dato vita anche a forme inedite di esperienza in questo campo. Del resto, a fronte dell’incertezza che, a vari livelli – politico, culturale, ideologico e via dicendo – caratterizza la nostra epoca, sarebbe ragionevole aspettarsi che molto persone, soprattutto quelle dotate di un ridotto capitale culturale, siano invogliate a ricercare proprio nella religione una sorta di rifugio nonché la risposta alle domande di senso sollevate dalle incertezze del vivere quotidiano. Tuttavia tale ipotesi, che pure trova alcuni riscontri a livello nazionale, nel contesto territoriale oggetto d’indagine viene sostanzialmente smentita: complessivamente, infatti, i nuovi ceti popolari della provincia di Siena appaiono piuttosto freddi rispetto all’ambito religioso, quando non del tutto distaccati da esso. Con riferimento all’appartenenza territoriale, invece, il contesto italiano è quello di uno spazio sotto molteplici aspetti profondamente diversificato: per esempio in termini di vivacità economica e, conseguentemente, di chance offerte agli individui. Il territorio, come sottolineato nel capitolo, può essere un’opportunità e una risorsa, ma anche un vincolo insuperabile. Questo a maggior ragione per gli appartenenti ai nuovi ceti popolari, per i quali la mobilità territoriale appare oggi un’opzione non sempre praticabile. In un quadro così definito, i nuovi ceti popolari della provincia di Siena dichiarano di riconoscersi in maniera particolare con il proprio Comune di residenza – ma anche con l’Italia – ed esprimono un giudizio sostanzialmente positivo nei confronti del territorio nel quale vivono: per la maggior parte degli intervistati, la provincia di Siena è un luogo dove si vive meglio che altrove; meglio che in altre regioni italiane ma anche meglio che nel resto della Toscana.
Berti, F., Caselli, M., L'identità dei ceti popolari tra appartenenza religiosa e appartenenza territoriale, in Berti, F., Nasi, L. (ed.), Ceti popolari. Una ricerca sulle nuove vulnerabilità sociali, Franco Angeli, Milano 2011: 97- 119 [http://hdl.handle.net/10807/2416]
L'identità dei ceti popolari tra appartenenza religiosa e appartenenza territoriale
Berti, Fabio;Caselli, Marco
2011
Abstract
Nel capitolo viene indagato il senso di appartenenza dei nuovi ceti popolari sia nei confronti del territorio sia in ambito religioso. Con riferimento alla sfera religiosa, il contesto complessivo è quello che ha visto, negli ultimi decenni una progressiva secolarizzazione, accompagnata però, in anni più recenti, da interessanti ed eterogenee forme di revival religioso, che hanno dato vita anche a forme inedite di esperienza in questo campo. Del resto, a fronte dell’incertezza che, a vari livelli – politico, culturale, ideologico e via dicendo – caratterizza la nostra epoca, sarebbe ragionevole aspettarsi che molto persone, soprattutto quelle dotate di un ridotto capitale culturale, siano invogliate a ricercare proprio nella religione una sorta di rifugio nonché la risposta alle domande di senso sollevate dalle incertezze del vivere quotidiano. Tuttavia tale ipotesi, che pure trova alcuni riscontri a livello nazionale, nel contesto territoriale oggetto d’indagine viene sostanzialmente smentita: complessivamente, infatti, i nuovi ceti popolari della provincia di Siena appaiono piuttosto freddi rispetto all’ambito religioso, quando non del tutto distaccati da esso. Con riferimento all’appartenenza territoriale, invece, il contesto italiano è quello di uno spazio sotto molteplici aspetti profondamente diversificato: per esempio in termini di vivacità economica e, conseguentemente, di chance offerte agli individui. Il territorio, come sottolineato nel capitolo, può essere un’opportunità e una risorsa, ma anche un vincolo insuperabile. Questo a maggior ragione per gli appartenenti ai nuovi ceti popolari, per i quali la mobilità territoriale appare oggi un’opzione non sempre praticabile. In un quadro così definito, i nuovi ceti popolari della provincia di Siena dichiarano di riconoscersi in maniera particolare con il proprio Comune di residenza – ma anche con l’Italia – ed esprimono un giudizio sostanzialmente positivo nei confronti del territorio nel quale vivono: per la maggior parte degli intervistati, la provincia di Siena è un luogo dove si vive meglio che altrove; meglio che in altre regioni italiane ma anche meglio che nel resto della Toscana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.