Il saggio analizza le questioni poste da una particolare diversità, quella delle persone in situazione di handicap o diversamente abili nel sistema scolastico e formativo. L’importanza del trattamento dei disabili nell’ambito dell’educazione, comunque, non è solo questione di numeri, bensì anche di qualità e storicità; la presenza di dispositivi normativi molto avanzati per l’integrazione scolastica porta l’Italia ad essere, nello scenario europeo, seconda solo alla Svizzera per tipo di inserimento adottato (nella scuola comune in classi normali piuttosto che in classi speciali o scuole speciali) . Lo scopo del saggio è quello di presentare una lettura del fenomeno dal punto di vista sociologico. Il ragionamento prende avvio da una discussione sulla definizione corrente di “diversabilità” in sostituzione della nozione di handicap (dimensione socio-culturale) considerata qui alla luce di tutte le implicazioni sociali e politiche; si passa ad analizzare, quindi, la presenza del fenomeno e la sua incidenza nella vita scolastica (dimensione strutturale), per poi individuare quali strumenti sono previsti per la realizzazione di interventi a sostegno della formazione dei disabili (dimensione organizzativa).
Colombo, M., Diversabilità, capacità personale e uguaglianza nei processi educativi, in Giovannini, G., Landri, P. (ed.), Sociologia delle politiche e dei processi formativi, Guerini & Associati, Milano 2006: 167- 198 [https://hdl.handle.net/10807/241234]
Diversabilità, capacità personale e uguaglianza nei processi educativi
Colombo, Maddalena
2006
Abstract
Il saggio analizza le questioni poste da una particolare diversità, quella delle persone in situazione di handicap o diversamente abili nel sistema scolastico e formativo. L’importanza del trattamento dei disabili nell’ambito dell’educazione, comunque, non è solo questione di numeri, bensì anche di qualità e storicità; la presenza di dispositivi normativi molto avanzati per l’integrazione scolastica porta l’Italia ad essere, nello scenario europeo, seconda solo alla Svizzera per tipo di inserimento adottato (nella scuola comune in classi normali piuttosto che in classi speciali o scuole speciali) . Lo scopo del saggio è quello di presentare una lettura del fenomeno dal punto di vista sociologico. Il ragionamento prende avvio da una discussione sulla definizione corrente di “diversabilità” in sostituzione della nozione di handicap (dimensione socio-culturale) considerata qui alla luce di tutte le implicazioni sociali e politiche; si passa ad analizzare, quindi, la presenza del fenomeno e la sua incidenza nella vita scolastica (dimensione strutturale), per poi individuare quali strumenti sono previsti per la realizzazione di interventi a sostegno della formazione dei disabili (dimensione organizzativa).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.