Finora non sono state le sofisticate armi di distruzione di massa a diffondere la paura e il panico dell'attentato terroristico, bensì l'organizzazione precisa, le semplici tattiche e l'effetto a sorpresa causati da persone intenzionate a rinunciare alla propria vita pur di uccidere il loro nemico: oggi il male del terrorismo suicida colpisce un numero consistente di paesi. Questo volume si propone di approfondire alcuni aspetti delle missioni suicide dal punto di vista operativo, storico, legislativo e strategico al fine di chiarire il fenomeno attraverso molteplici approcci, nello spirito della ricerca applicata di ITSTIME, per contribuire a formulare una risposta alla domanda che in tanti ci si pone: "È possibile fermare chi per uccidere è disposto a uccidersi?".
Lombardi, M., Fonio, C., Alvanou, M. (eds.), Terrorismo Suicida, Franco Angeli, Milano 2009: 160 [http://hdl.handle.net/10807/23787]
Terrorismo Suicida
Lombardi, Marco;Fonio, Chiara;
2009
Abstract
Finora non sono state le sofisticate armi di distruzione di massa a diffondere la paura e il panico dell'attentato terroristico, bensì l'organizzazione precisa, le semplici tattiche e l'effetto a sorpresa causati da persone intenzionate a rinunciare alla propria vita pur di uccidere il loro nemico: oggi il male del terrorismo suicida colpisce un numero consistente di paesi. Questo volume si propone di approfondire alcuni aspetti delle missioni suicide dal punto di vista operativo, storico, legislativo e strategico al fine di chiarire il fenomeno attraverso molteplici approcci, nello spirito della ricerca applicata di ITSTIME, per contribuire a formulare una risposta alla domanda che in tanti ci si pone: "È possibile fermare chi per uccidere è disposto a uccidersi?".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.