Il trattato 'De educandis ingeniis', redatto da Federico Borromeo in lingua italiana, riflette il versante mecenatizio del suo operato e quindi appartiene ad un gruppetto di opere destinate alla enunciazione e alla conservazione delle norme, dei consigli e dei metodi che il fondatore volle indirizzare agli uomini incaricati del funzionamento dell’Ambrosiana (1609): il gruppo dei nove Dottori, membri del Collegio affiancato alla Biblioteca, e i sei Conservatori. Questo grandioso disegno, come mostrano le pagine del De educandis ingeniis, poggiava su una matura lucidità intellettuale, dove la consapevolezza del valore delle intelligenze – gli ‘ingegni’, che Federico chiedeva di selezionare con tanta cura – fa tutt’uno con una visione culturale di ampio respiro, disposta a superare ostacoli geografici ed economici per accedere a quanto di meglio il sapere potesse allora offrire. Il De educandis ingeniis nasce dall’assemblaggio di quattro diversi opuscoli: il primo, che dà il titolo all’opera, dispensa consigli utili al momento della selezione di coloro che saranno destinati a diventare Dottori Ambrosiani; il secondo, 'De librorum suppellectile augenda', tratta della ricerca di libri a stampa e manoscritti; segue il 'De typographiae incrementis', che progetta la crescita della Tipografia Ambrosiana; il quarto, infine, 'De legibus liberalium artium', ripropone le regole dell’Accademia del Disegno. L'opera è dunque esemplare dei principi ideali, improntati all'Umanesimo cattolico tardo cinquecentesco, che ispirarono le grandi iniziative milanesi del cardinale, gravitanti attorno la Biblioteca Ambrosiana.

Ferro, R., Il trattato 'De educandis ingeniis' di Federico Borromeo: 'far gran cose negli studi', in Ferro, R. (ed.), Federico Borromeo, De educandis ingeniis, riproduzione del manoscritto originale e prima edizione del testo, Nomos, Busto Arsizio 2008: 7- 25 [http://hdl.handle.net/10807/23741]

Il trattato 'De educandis ingeniis' di Federico Borromeo: 'far gran cose negli studi'

Ferro, Roberta
2008

Abstract

Il trattato 'De educandis ingeniis', redatto da Federico Borromeo in lingua italiana, riflette il versante mecenatizio del suo operato e quindi appartiene ad un gruppetto di opere destinate alla enunciazione e alla conservazione delle norme, dei consigli e dei metodi che il fondatore volle indirizzare agli uomini incaricati del funzionamento dell’Ambrosiana (1609): il gruppo dei nove Dottori, membri del Collegio affiancato alla Biblioteca, e i sei Conservatori. Questo grandioso disegno, come mostrano le pagine del De educandis ingeniis, poggiava su una matura lucidità intellettuale, dove la consapevolezza del valore delle intelligenze – gli ‘ingegni’, che Federico chiedeva di selezionare con tanta cura – fa tutt’uno con una visione culturale di ampio respiro, disposta a superare ostacoli geografici ed economici per accedere a quanto di meglio il sapere potesse allora offrire. Il De educandis ingeniis nasce dall’assemblaggio di quattro diversi opuscoli: il primo, che dà il titolo all’opera, dispensa consigli utili al momento della selezione di coloro che saranno destinati a diventare Dottori Ambrosiani; il secondo, 'De librorum suppellectile augenda', tratta della ricerca di libri a stampa e manoscritti; segue il 'De typographiae incrementis', che progetta la crescita della Tipografia Ambrosiana; il quarto, infine, 'De legibus liberalium artium', ripropone le regole dell’Accademia del Disegno. L'opera è dunque esemplare dei principi ideali, improntati all'Umanesimo cattolico tardo cinquecentesco, che ispirarono le grandi iniziative milanesi del cardinale, gravitanti attorno la Biblioteca Ambrosiana.
2008
Italiano
Federico Borromeo, De educandis ingeniis, riproduzione del manoscritto originale e prima edizione del testo
9788888145211
Ferro, R., Il trattato 'De educandis ingeniis' di Federico Borromeo: 'far gran cose negli studi', in Ferro, R. (ed.), Federico Borromeo, De educandis ingeniis, riproduzione del manoscritto originale e prima edizione del testo, Nomos, Busto Arsizio 2008: 7- 25 [http://hdl.handle.net/10807/23741]
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