La mitologia è la scienza che ha per oggetto il mito ma con lo stesso termine s'intende anche l'insieme dei miti di una religione o di una cultura. Successivamente alle interpretazioni in chiave esoterico-magica tipiche dell'età umanistico-rinascimentale, i moderni studi scientifici del mito si diffusero a partire dal '700, quando riuscirono a svincolarsi dalla pregiudiziale teorica che riteneva i miti esclusivamente prodotti fantastici, se non oscuri e irrazionali, da affrontare infine con gli strumenti concettuali della ragione illuminata e della critica alla religioni positive. Nell'iniziale filone dell''indagine filologica delle mitologie classiche s'impose la magistrale lezione di C.G. Heyne, che formulò una teoria del mito interpretato in senso pedagogico. Il passaggio dalle teorie mitologiche dell'illuminismo a quelle maturate in seno al preromanticismo fu contrassegnato dalla figura di J.G. Herder e dall'abbandono dell'esclusività dello studio filologico-erudito delle fonti, per un innovativo progetto polemologico-filosofico: la "nuova mitologia". Herder inaugurava una prospettiva che si proponeva di interpretare i miti alla luce della facoltà mitopoietica dell'uomo, facoltà già riconosciuta da G.B. Vico nei "Principi d'una scienza nuova" (1725). Dopo Herder, furono F. Schlegel, Schelling, Creuzer, von Arnim, i fratelli Grimm a sviluppare la mitologia romantica. L'impostazione del problema mitologico fu rinnovata da K.O. Müller nei "Prolegomeni a una mitologia scientifica" (1825) e poi, in prospettiva diversa, da H. Usener in "Nomi degli dei" (1895) e in "Mitologia"(1904). E. Cassirer, Otto, Benjamin, Bloch, Adorno e Horkheimer furono coloro che svilupparono, fra altri, la questione mitologica nel '900, in acceso contrasto con le ambigue riattualizzazioni del mito operate da autori quali A. Rosenberg ("Il mito del XX secolo", 1935).
Boffi, G., Voce "Mitologia", in L'enciclopedia della filosofia e delle scienze umane, Istituto Geografico De Agostini, Novara 1996: 619-620 [http://hdl.handle.net/10807/23370]
Mitologia
Boffi, Guido
1996
Abstract
La mitologia è la scienza che ha per oggetto il mito ma con lo stesso termine s'intende anche l'insieme dei miti di una religione o di una cultura. Successivamente alle interpretazioni in chiave esoterico-magica tipiche dell'età umanistico-rinascimentale, i moderni studi scientifici del mito si diffusero a partire dal '700, quando riuscirono a svincolarsi dalla pregiudiziale teorica che riteneva i miti esclusivamente prodotti fantastici, se non oscuri e irrazionali, da affrontare infine con gli strumenti concettuali della ragione illuminata e della critica alla religioni positive. Nell'iniziale filone dell''indagine filologica delle mitologie classiche s'impose la magistrale lezione di C.G. Heyne, che formulò una teoria del mito interpretato in senso pedagogico. Il passaggio dalle teorie mitologiche dell'illuminismo a quelle maturate in seno al preromanticismo fu contrassegnato dalla figura di J.G. Herder e dall'abbandono dell'esclusività dello studio filologico-erudito delle fonti, per un innovativo progetto polemologico-filosofico: la "nuova mitologia". Herder inaugurava una prospettiva che si proponeva di interpretare i miti alla luce della facoltà mitopoietica dell'uomo, facoltà già riconosciuta da G.B. Vico nei "Principi d'una scienza nuova" (1725). Dopo Herder, furono F. Schlegel, Schelling, Creuzer, von Arnim, i fratelli Grimm a sviluppare la mitologia romantica. L'impostazione del problema mitologico fu rinnovata da K.O. Müller nei "Prolegomeni a una mitologia scientifica" (1825) e poi, in prospettiva diversa, da H. Usener in "Nomi degli dei" (1895) e in "Mitologia"(1904). E. Cassirer, Otto, Benjamin, Bloch, Adorno e Horkheimer furono coloro che svilupparono, fra altri, la questione mitologica nel '900, in acceso contrasto con le ambigue riattualizzazioni del mito operate da autori quali A. Rosenberg ("Il mito del XX secolo", 1935).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.