Attraverso un’analisi incentrata sul pensiero di sei autori statunitensi (Thayer, Holmes, Learned Hand, Frankfurter, Bickel, Sunstein), questo libro ripercorre, nelle sue varie concretizzazioni storiche e teoriche, l’idea che ai giudici, nell’esercizio delle loro funzioni di giustizia costituzionale, si addica un atteggiamento variamente descritto come self-restraint, moderazione, minimalismo. Questa lezione americana è di qualche interesse anche in Italia, nonostante le profonde differenze tra i due sistemi? Probabilmente sì, con le necessarie mediazioni. Anche in Italia le disfunzioni del sistema istituzionale accrescono la tendenza a invocare come arbitro il giudice costituzionale; il quale, per giunta, da una decina d’anni vive una stagione di particolare protagonismo e cerca una rinnovata centralità per il proprio ruolo. Può essere interessante, allora, ragionare sui criteri e sui dispositivi di un minimalismo nostrano: per garantire che il rapporto tra il giudice delle leggi e le altre istituzioni repubblicane resti improntato a quella equilibrata relazionalità che sinora l’ha sempre, ed efficacemente, contraddistinto.
Massa, M., Minimalismo giudiziario. L’opzione per la moderazione nella giurisprudenza costituzionale, FrancoAngeli, Milano 2023: 319 [https://hdl.handle.net/10807/233508]
Minimalismo giudiziario. L’opzione per la moderazione nella giurisprudenza costituzionale
Massa, Michele
2023
Abstract
Attraverso un’analisi incentrata sul pensiero di sei autori statunitensi (Thayer, Holmes, Learned Hand, Frankfurter, Bickel, Sunstein), questo libro ripercorre, nelle sue varie concretizzazioni storiche e teoriche, l’idea che ai giudici, nell’esercizio delle loro funzioni di giustizia costituzionale, si addica un atteggiamento variamente descritto come self-restraint, moderazione, minimalismo. Questa lezione americana è di qualche interesse anche in Italia, nonostante le profonde differenze tra i due sistemi? Probabilmente sì, con le necessarie mediazioni. Anche in Italia le disfunzioni del sistema istituzionale accrescono la tendenza a invocare come arbitro il giudice costituzionale; il quale, per giunta, da una decina d’anni vive una stagione di particolare protagonismo e cerca una rinnovata centralità per il proprio ruolo. Può essere interessante, allora, ragionare sui criteri e sui dispositivi di un minimalismo nostrano: per garantire che il rapporto tra il giudice delle leggi e le altre istituzioni repubblicane resti improntato a quella equilibrata relazionalità che sinora l’ha sempre, ed efficacemente, contraddistinto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.