Nella raccolta dei canti delle salite, la serie conclusiva (Sal 130-134) è ambienta nel luogo che costituisce la meta del pellegrinaggio e in questa seria, il Sal 133 mette a tema l’esperienza della fraternità, riferita in primo luogo alla famiglia estesa, ma il contesto letterario induce a riconoscervi la comunità riunita per il culto. Il canto celebra l’umanità che vive la fraternità, la quale manifesta l’accoglienza dell’opera di Dio e rende bella-piacevole la vita. Due immagini approfondiscono il significato della fraternità: l’olio migliore e la rugiada, la prima appartiene al gioco linguistico della festa e della gioia, la seconda la fecondità della vita fraterna, attestazione questa della fecondità della benedizione che il sommo sacerdote impartiva al termine del servizio liturgico. Questo fondo anticotestamentario, diventa illuminante per cogliere le conseguenze della dimensione fraterna vissuta entro la comunità cristiana, soprattutto quando è in gioco la responsabilità verso i fratelli e le sorelle: laddove compare il linguaggio della fraternità, infatti, non si enunciano utopie politiche o scenari idilliaci, ma prassi di solidarietà e giustizia che costruiscono una comunità e consentono una vita armoniosa.
Dalla Vecchia, F., "Com'è bello e com'è dolce che i fratelli abitino insieme" (Sal 133,1), in G. Canobbio, F. D. V. R. M. (ed.), Libertà e fraternità, Morcelliana, BRESCIA -- ITA 2022: 2022 95- 109 [https://hdl.handle.net/10807/231349]
"Com'è bello e com'è dolce che i fratelli abitino insieme" (Sal 133,1)
Dalla Vecchia, Flavio
Membro del Collaboration Group
2022
Abstract
Nella raccolta dei canti delle salite, la serie conclusiva (Sal 130-134) è ambienta nel luogo che costituisce la meta del pellegrinaggio e in questa seria, il Sal 133 mette a tema l’esperienza della fraternità, riferita in primo luogo alla famiglia estesa, ma il contesto letterario induce a riconoscervi la comunità riunita per il culto. Il canto celebra l’umanità che vive la fraternità, la quale manifesta l’accoglienza dell’opera di Dio e rende bella-piacevole la vita. Due immagini approfondiscono il significato della fraternità: l’olio migliore e la rugiada, la prima appartiene al gioco linguistico della festa e della gioia, la seconda la fecondità della vita fraterna, attestazione questa della fecondità della benedizione che il sommo sacerdote impartiva al termine del servizio liturgico. Questo fondo anticotestamentario, diventa illuminante per cogliere le conseguenze della dimensione fraterna vissuta entro la comunità cristiana, soprattutto quando è in gioco la responsabilità verso i fratelli e le sorelle: laddove compare il linguaggio della fraternità, infatti, non si enunciano utopie politiche o scenari idilliaci, ma prassi di solidarietà e giustizia che costruiscono una comunità e consentono una vita armoniosa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.