Segnata dai lutti e dalle sofferenze dei mesi passati, consapevole delle fatiche del presente, dei lasciti economici, sociali e sanitari della pandemia a cui è urgente dare risposta, Milano ancora una volta è pronta a ripartire: nessuna soluzione facile e immediata è a portata di mano, ma un cammino di cambiamento da condividere. Di questo parla il Rapporto 2021 raccontandoci, con la polifonia di voci e punti di vista che lo contraddistingue, le vie della ripresa della città. Lo fa soffermandosi su temi tra i quali il governo della polis e del territorio, le reti della socialità e della solidarietà, il diritto all’educazione e alla salute. E parla chiaro. Milano ha bisogno di ripartire anche da una nuova narrazione di sé, specchio di una identità ritrovata, quella di una città “intermedia”, che “sta in mezzo” e “sa mediare”, farsi luogo di incontro, di condivisione e relazione tra generi e generazioni, tra popoli e culture, tra centro e periferie, urbano e rurale, locale e globale, virtuale e reale. Un’identità che si appella non al successo nei ranking internazionali ma al primato della cura; l’attitudine a "farsi carico" è la cifra del suo (voler) essere città che avvia processi, aperta, accogliente, inclusiva, capace di riconoscere anche nella fragilità un elemento di forza.
Lodigiani, R. (ed.), Milano 2021. Ripartire: il tempo della cura. Rapporto sulla città. Fondazione Ambrosianeum, FrancoAngeli, MILANO -- ITA 2021: 239 [https://hdl.handle.net/10807/231303]
Milano 2021. Ripartire: il tempo della cura. Rapporto sulla città. Fondazione Ambrosianeum
Lodigiani, Rosangela
2021
Abstract
Segnata dai lutti e dalle sofferenze dei mesi passati, consapevole delle fatiche del presente, dei lasciti economici, sociali e sanitari della pandemia a cui è urgente dare risposta, Milano ancora una volta è pronta a ripartire: nessuna soluzione facile e immediata è a portata di mano, ma un cammino di cambiamento da condividere. Di questo parla il Rapporto 2021 raccontandoci, con la polifonia di voci e punti di vista che lo contraddistingue, le vie della ripresa della città. Lo fa soffermandosi su temi tra i quali il governo della polis e del territorio, le reti della socialità e della solidarietà, il diritto all’educazione e alla salute. E parla chiaro. Milano ha bisogno di ripartire anche da una nuova narrazione di sé, specchio di una identità ritrovata, quella di una città “intermedia”, che “sta in mezzo” e “sa mediare”, farsi luogo di incontro, di condivisione e relazione tra generi e generazioni, tra popoli e culture, tra centro e periferie, urbano e rurale, locale e globale, virtuale e reale. Un’identità che si appella non al successo nei ranking internazionali ma al primato della cura; l’attitudine a "farsi carico" è la cifra del suo (voler) essere città che avvia processi, aperta, accogliente, inclusiva, capace di riconoscere anche nella fragilità un elemento di forza.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Milano+2021.pdf
accesso aperto
Licenza:
Creative commons
Dimensione
5.79 MB
Formato
Adobe PDF
|
5.79 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.