Porre la scuola in rapporto al pensiero ecologico significa parlarne con riferimento al territorio, agli ecosistemi, alla “casa comune” che è la Terra. Ciò non implica tanto il situarla in un’area geografica, in un qualcosa di separato da essa, quanto piuttosto riferirla alla comunità, a un insieme di soggetti sociali, istituzioni, tradizioni, che formano un ambiente di vita, una rete di rapporti, ove persone e gruppi di persone, in forza della loro dignità, dovrebbero gestire in modo responsabile e consapevole le sue risorse materiali e immateriali. Se tutto è in relazione, anche lo stato di salute della scuola e della società comporta conseguenze per l’ambiente e per la qualità della vita umana. Nell’epoca della formazione a distanza e dell’intelligenza artificiale parlare di un’educazione all’aria aperta, agita oltre gli spazi convenzionali può sembrare inattuale e non in linea con i bisogni delle giovani generazioni. In continuità con quanto Aldo Leopold richiamava oltre mezzo secolo fa, si può sostenere che «il sistema educativo è lontano piuttosto che orientato verso un’intensa coscienza della Terra». In un mondo che imprigiona sempre più spesso l’essere umano tra muri e confini si rende necessario riconnettersi alla natura, in un rapporto interazionale tra ambiente naturale e umano. La natura non è un lusso per pochi, è la nostra casa comune, esperita in modo autentico, diviene vita vissuta, tra piaceri e gioie, occasione di educazione dei sensi e al senso del vivere.

Birbes, C., Outdoor education, pedagogia dell'ambiente, ecologia della scuola, in Di Bari, C. (ed.), Natura e tecnologie digitali, Junior-Spaggiari, Parma 2023: 32- 41 [https://hdl.handle.net/10807/230093]

Outdoor education, pedagogia dell'ambiente, ecologia della scuola

Birbes, Cristina
2023

Abstract

Porre la scuola in rapporto al pensiero ecologico significa parlarne con riferimento al territorio, agli ecosistemi, alla “casa comune” che è la Terra. Ciò non implica tanto il situarla in un’area geografica, in un qualcosa di separato da essa, quanto piuttosto riferirla alla comunità, a un insieme di soggetti sociali, istituzioni, tradizioni, che formano un ambiente di vita, una rete di rapporti, ove persone e gruppi di persone, in forza della loro dignità, dovrebbero gestire in modo responsabile e consapevole le sue risorse materiali e immateriali. Se tutto è in relazione, anche lo stato di salute della scuola e della società comporta conseguenze per l’ambiente e per la qualità della vita umana. Nell’epoca della formazione a distanza e dell’intelligenza artificiale parlare di un’educazione all’aria aperta, agita oltre gli spazi convenzionali può sembrare inattuale e non in linea con i bisogni delle giovani generazioni. In continuità con quanto Aldo Leopold richiamava oltre mezzo secolo fa, si può sostenere che «il sistema educativo è lontano piuttosto che orientato verso un’intensa coscienza della Terra». In un mondo che imprigiona sempre più spesso l’essere umano tra muri e confini si rende necessario riconnettersi alla natura, in un rapporto interazionale tra ambiente naturale e umano. La natura non è un lusso per pochi, è la nostra casa comune, esperita in modo autentico, diviene vita vissuta, tra piaceri e gioie, occasione di educazione dei sensi e al senso del vivere.
2023
Italiano
Natura e tecnologie digitali
978-8884349484
Junior-Spaggiari
Birbes, C., Outdoor education, pedagogia dell'ambiente, ecologia della scuola, in Di Bari, C. (ed.), Natura e tecnologie digitali, Junior-Spaggiari, Parma 2023: 32- 41 [https://hdl.handle.net/10807/230093]
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