L'obiettiva problematicità con cui si pone oggi qualsiasi discorso sul sacro, secondo un'opinione diffusa, è legata agli stessi presupposti del pensiero moderno che mettono in dubbio la possibilità di articolare l'anelito religioso con la funzione critica della ragione. Nella riflessione contemporanea, inoltre, al venire meno del consenso sulla ragionevolezza della fede si è aggiunta una serpeggiante sfiducia riguardo alla legittimità dell'esercizio della ragione. Di là dai preconcetti ideologici e dall'intolleranza fideistica, questo volume si propone di indagare le condizioni di possibilità di un'ermeneutica pedagogica che comprende tanto la consapevolezza storico-critica quanto l'intenzionalità dell'appartenenza e della convinzione. La ricerca persegue un duplice compito: contribuire alla ridefinizione dello statuto epistemologico della pedagogia, ponendo in luce la specificità della dimensione religiosa in ordine al discorso dell'educazione; articolare una prospettiva di ricerca aperta ai significati educativi in vario modo suscitati dall'esperienza del sacro, dalla coscienza credente allo smarrimento della certezza della fede, dall'agnosticismo alla negazione di qualsiasi riferimento trascendente. Lo studio, secondo un'impostazione teoretico-pedagogica, si inserisce nell'odierno dibattito sulla 'cultura religiosa', indagandone la legittimità argomentativa e alcune irrinunciabili finalità. L'educazione religiosa, contraddistinta da 'principi regolativi', sempre da perseguire e mai del tutto realizzati, deve essere contrassegnata dal rispetto per la pluralità delle credenze, da non confondersi con un indistinto indifferentismo, e dal riconoscimento della dignità della risposta di fede, di cui sono parte integrante la ricerca dell'Assoluto e l'annuncio della speranza. In questa prospettiva, la possibilità della proposta e della scelta religiosa è condizionata dalla verità dell'invocazione, costituisce un appello alla responsabilità della testimonianza, designa una tensione orientata al compimento esistenziale e alla pienezza dell'amore fraterno.

Malavasi, P., Discorso pedagogico e dimensione religiosa, Vita e Pensiero, Milano 2002: 301 [https://hdl.handle.net/10807/229683]

Discorso pedagogico e dimensione religiosa

Malavasi, Pierluigi
2002

Abstract

L'obiettiva problematicità con cui si pone oggi qualsiasi discorso sul sacro, secondo un'opinione diffusa, è legata agli stessi presupposti del pensiero moderno che mettono in dubbio la possibilità di articolare l'anelito religioso con la funzione critica della ragione. Nella riflessione contemporanea, inoltre, al venire meno del consenso sulla ragionevolezza della fede si è aggiunta una serpeggiante sfiducia riguardo alla legittimità dell'esercizio della ragione. Di là dai preconcetti ideologici e dall'intolleranza fideistica, questo volume si propone di indagare le condizioni di possibilità di un'ermeneutica pedagogica che comprende tanto la consapevolezza storico-critica quanto l'intenzionalità dell'appartenenza e della convinzione. La ricerca persegue un duplice compito: contribuire alla ridefinizione dello statuto epistemologico della pedagogia, ponendo in luce la specificità della dimensione religiosa in ordine al discorso dell'educazione; articolare una prospettiva di ricerca aperta ai significati educativi in vario modo suscitati dall'esperienza del sacro, dalla coscienza credente allo smarrimento della certezza della fede, dall'agnosticismo alla negazione di qualsiasi riferimento trascendente. Lo studio, secondo un'impostazione teoretico-pedagogica, si inserisce nell'odierno dibattito sulla 'cultura religiosa', indagandone la legittimità argomentativa e alcune irrinunciabili finalità. L'educazione religiosa, contraddistinta da 'principi regolativi', sempre da perseguire e mai del tutto realizzati, deve essere contrassegnata dal rispetto per la pluralità delle credenze, da non confondersi con un indistinto indifferentismo, e dal riconoscimento della dignità della risposta di fede, di cui sono parte integrante la ricerca dell'Assoluto e l'annuncio della speranza. In questa prospettiva, la possibilità della proposta e della scelta religiosa è condizionata dalla verità dell'invocazione, costituisce un appello alla responsabilità della testimonianza, designa una tensione orientata al compimento esistenziale e alla pienezza dell'amore fraterno.
2002
Italiano
Monografia o trattato scientifico
Vita e Pensiero
Malavasi, P., Discorso pedagogico e dimensione religiosa, Vita e Pensiero, Milano 2002: 301 [https://hdl.handle.net/10807/229683]
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