Se si rilegge gran parte della riflessione etico-politica sulla sovranità, si ha l’impressione sgradevole di trovarsi all’interno di un labirinto che è proprio il pensiero di Hannah Arendt a permettere di individuare in quanto tale. Come è possibile, infatti, il fenomeno stesso della sovranità se gli esseri umani sanno benissimo – parafrasandone il linguaggio – di essere solo gli attori della loro vicenda esistenziale, ma di non esserne anche gli autori per il fatto stesso della loro nascita? Come governare e controllare il processo dell’azione se esso appare, sulla base di quanto proprio la sua fenomenologia costringe a vedere, un fenomeno plurale e per questo imprevedibile, illimitato e irreversibile? In estrema sintesi, si può dire che il problema della sovranità sia dato per Arendt dall’impossibilità di determinare a piacimento il corso degli eventi, nella misura in cui non è possibile conoscerlo in anticipo e annullarlo quando qualcosa è andato storto – di qui l’idea di una capacità umana di perdono in grado di reggere il “fardello” dell’irreversibilità –, con la difficoltà ineliminabile e preliminare di non poter plasmare nella misura del proprio desiderio e progetto la volontà altrui. [...]

Musio, A., Nel labirinto della sovranità. La via arendtiana, in Alessandra Papa (a Cura Di, A. P. (. C. D., Il pensiero plurale. Rileggere Hannah Arendt, Mimesis Edizioni, Milano-Udine 2022: 93-116 [https://hdl.handle.net/10807/229376]

Nel labirinto della sovranità. La via arendtiana

Musio, Alessio
2022

Abstract

Se si rilegge gran parte della riflessione etico-politica sulla sovranità, si ha l’impressione sgradevole di trovarsi all’interno di un labirinto che è proprio il pensiero di Hannah Arendt a permettere di individuare in quanto tale. Come è possibile, infatti, il fenomeno stesso della sovranità se gli esseri umani sanno benissimo – parafrasandone il linguaggio – di essere solo gli attori della loro vicenda esistenziale, ma di non esserne anche gli autori per il fatto stesso della loro nascita? Come governare e controllare il processo dell’azione se esso appare, sulla base di quanto proprio la sua fenomenologia costringe a vedere, un fenomeno plurale e per questo imprevedibile, illimitato e irreversibile? In estrema sintesi, si può dire che il problema della sovranità sia dato per Arendt dall’impossibilità di determinare a piacimento il corso degli eventi, nella misura in cui non è possibile conoscerlo in anticipo e annullarlo quando qualcosa è andato storto – di qui l’idea di una capacità umana di perdono in grado di reggere il “fardello” dell’irreversibilità –, con la difficoltà ineliminabile e preliminare di non poter plasmare nella misura del proprio desiderio e progetto la volontà altrui. [...]
2022
Italiano
9788857592022
Mimesis Edizioni
Musio, A., Nel labirinto della sovranità. La via arendtiana, in Alessandra Papa (a Cura Di, A. P. (. C. D., Il pensiero plurale. Rileggere Hannah Arendt, Mimesis Edizioni, Milano-Udine 2022: 93-116 [https://hdl.handle.net/10807/229376]
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