Nel volume, dopo aver presentato la situazione relativa al fenomeno del maltratta-mento dei minori oggi in Italia e aver sottolineato l’importanza che le tradizioni culturali rivestono nella scelta e nell’utilizzo di diversi metodi educativi – in particolare, le puni-zioni fisiche –, viene declinata la metodologia di intervento a cui si è ispirato il Progetto Remì, a fronte di una sfida che rimanda alla necessità – per tutti gli operatori coinvolti – di porsi sempre in ascolto, abbandonando per quanto possibile stereotipi e pregiudizi, aprendosi così al mondo delle possibilità che offre l’incontro con la diversità culturale. Successivamente, viene approfondita la sperimentazione, all’interno del Progetto, di una modalità di prevenzione e presa in carico della vulnerabilità delle famiglie con background migratorio – in modo particolare, connessa alla violenza sui minori – che ha attribuito una importanza significativa alla rete, come espressione di co-responsabilità. Rete intesa sia come rete di capitale sociale, costituita dai rapporti personali della per-sona o della famiglia, sia come rete organizzativa in grado di connettere le istituzioni e le organizzazioni per offrire risposte efficaci ed efficienti ai bisogni. L’ultimo contributo si focalizza sulla prospettiva del cosiddetto Trauma Informed Care (TIC), in cui la preven-zione e gli interventi psicosociali si integrano con i trattamenti clinici, in un’ottica di con-tinuità della cura e di co-costruzione del benessere dei minori ma anche del benessere organizzativo delle reti di operatori coinvolte. Poiché oggi la capacità dei servizi di rile-vare il trauma infantile risulta ancora ridotta e il trauma purtroppo ancora oggi rimane molto spesso nascosto, risulta necessario implementare modelli di intervento centrati sulla prevenzione della violenza e promuovere – negli operatori – competenze sia per l’individuazione precoce degli indicatori di possibili sviluppi traumatici, sia per mitigar-ne le conseguenze con percorsi integrati di presa in carico, come ha tentato di fare il Progetto Remì.

Valtolina, G. G., La religione degli immigrati, in Fondazione Ism, F. I. (ed.), Ropporto ISMU sulle Migrazioni 2006, Franco Angeli, Milano 2007: 205- 213 [https://hdl.handle.net/10807/227619]

La religione degli immigrati

Valtolina, Giovanni Giulio
Primo
Conceptualization
2007

Abstract

Nel volume, dopo aver presentato la situazione relativa al fenomeno del maltratta-mento dei minori oggi in Italia e aver sottolineato l’importanza che le tradizioni culturali rivestono nella scelta e nell’utilizzo di diversi metodi educativi – in particolare, le puni-zioni fisiche –, viene declinata la metodologia di intervento a cui si è ispirato il Progetto Remì, a fronte di una sfida che rimanda alla necessità – per tutti gli operatori coinvolti – di porsi sempre in ascolto, abbandonando per quanto possibile stereotipi e pregiudizi, aprendosi così al mondo delle possibilità che offre l’incontro con la diversità culturale. Successivamente, viene approfondita la sperimentazione, all’interno del Progetto, di una modalità di prevenzione e presa in carico della vulnerabilità delle famiglie con background migratorio – in modo particolare, connessa alla violenza sui minori – che ha attribuito una importanza significativa alla rete, come espressione di co-responsabilità. Rete intesa sia come rete di capitale sociale, costituita dai rapporti personali della per-sona o della famiglia, sia come rete organizzativa in grado di connettere le istituzioni e le organizzazioni per offrire risposte efficaci ed efficienti ai bisogni. L’ultimo contributo si focalizza sulla prospettiva del cosiddetto Trauma Informed Care (TIC), in cui la preven-zione e gli interventi psicosociali si integrano con i trattamenti clinici, in un’ottica di con-tinuità della cura e di co-costruzione del benessere dei minori ma anche del benessere organizzativo delle reti di operatori coinvolte. Poiché oggi la capacità dei servizi di rile-vare il trauma infantile risulta ancora ridotta e il trauma purtroppo ancora oggi rimane molto spesso nascosto, risulta necessario implementare modelli di intervento centrati sulla prevenzione della violenza e promuovere – negli operatori – competenze sia per l’individuazione precoce degli indicatori di possibili sviluppi traumatici, sia per mitigar-ne le conseguenze con percorsi integrati di presa in carico, come ha tentato di fare il Progetto Remì.
2007
Italiano
Ropporto ISMU sulle Migrazioni 2006
9788846485014
Franco Angeli
Valtolina, G. G., La religione degli immigrati, in Fondazione Ism, F. I. (ed.), Ropporto ISMU sulle Migrazioni 2006, Franco Angeli, Milano 2007: 205- 213 [https://hdl.handle.net/10807/227619]
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