Il contributo affronta il tema della relazione tra pensiero e comunicazione, ossia tra come la realtà viene rappresentata e come viene comunicata. Parafrasando Barlow, ci si può chiedere se anche la mente pensi comunicando, o meglio, se la comunicabilità del pensiero non sia solo una caratteristica potenziale, bensì un vincolo strutturale di ciò che andiamo via via rappresentando ed elaborando. Non si tratta chiaramente di una prerogativa neuronale, ma di una condizione originaria dell’essere umano, che da sempre esplora, organizza e si rappresenta la realtà in inter-azione con essa e con altri. La conoscenza, che da essa deriva, è condivisa e intersoggettiva. Si sviluppa e si articola entro una moltitudine di atti di comunicazione. Entro questo presupposto, la straordinaria capacità umana di «pensare» - ossia, di progettare, concettualizzare, categorizzare e narrare la realtà - viene in questo testo presentata ed esplorata non come il meccanismo affascinante di una «mente monade», incredibile e isolata macchina del pensiero. L’attenzione viene orientata sulle reciproche implicazioni e competenze di chi «pensa comunicando» o, in altri termini, sul binomio pensiero/comunicazione. In questo capitolo approfondiremo alcuni aspetti della complessa relazione tra i processi di pensiero e gli atti di comunicazione. Nella prima parte considereremo la connessione tra pensiero e linguaggio e tra pensiero e segno. Nella seconda proveremo ad individuare i diversi formati attraverso i quali si articola ed esprime il pensiero - dal pensiero proposizionale e narrativo, alle immagini mentali, all’organizzazione dell’azione in procedure - e ne valuteremo la dimensione comunicativa.

Ciceri, M. R., I formati comunicabili del pensiero, in Ciceri, M. R. (ed.), COMUNICARE IL PENSIERO. PROCEDURE, IMMAGINI, PAROLE, Omega Edizioni, Torino 2004: 11- 46 [http://hdl.handle.net/10807/22699]

I formati comunicabili del pensiero

Ciceri, Maria Rita
2004

Abstract

Il contributo affronta il tema della relazione tra pensiero e comunicazione, ossia tra come la realtà viene rappresentata e come viene comunicata. Parafrasando Barlow, ci si può chiedere se anche la mente pensi comunicando, o meglio, se la comunicabilità del pensiero non sia solo una caratteristica potenziale, bensì un vincolo strutturale di ciò che andiamo via via rappresentando ed elaborando. Non si tratta chiaramente di una prerogativa neuronale, ma di una condizione originaria dell’essere umano, che da sempre esplora, organizza e si rappresenta la realtà in inter-azione con essa e con altri. La conoscenza, che da essa deriva, è condivisa e intersoggettiva. Si sviluppa e si articola entro una moltitudine di atti di comunicazione. Entro questo presupposto, la straordinaria capacità umana di «pensare» - ossia, di progettare, concettualizzare, categorizzare e narrare la realtà - viene in questo testo presentata ed esplorata non come il meccanismo affascinante di una «mente monade», incredibile e isolata macchina del pensiero. L’attenzione viene orientata sulle reciproche implicazioni e competenze di chi «pensa comunicando» o, in altri termini, sul binomio pensiero/comunicazione. In questo capitolo approfondiremo alcuni aspetti della complessa relazione tra i processi di pensiero e gli atti di comunicazione. Nella prima parte considereremo la connessione tra pensiero e linguaggio e tra pensiero e segno. Nella seconda proveremo ad individuare i diversi formati attraverso i quali si articola ed esprime il pensiero - dal pensiero proposizionale e narrativo, alle immagini mentali, all’organizzazione dell’azione in procedure - e ne valuteremo la dimensione comunicativa.
2004
Italiano
COMUNICARE IL PENSIERO. PROCEDURE, IMMAGINI, PAROLE
88-7241-412-1
Omega Edizioni
I EDIZIONE 2001, II EDIZIONE 2004
Ciceri, M. R., I formati comunicabili del pensiero, in Ciceri, M. R. (ed.), COMUNICARE IL PENSIERO. PROCEDURE, IMMAGINI, PAROLE, Omega Edizioni, Torino 2004: 11- 46 [http://hdl.handle.net/10807/22699]
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