Se la fallacia del giudizio umano produce effetti nefasti quando a sbagliare sono coloro che per ufficio hanno il compito di emanare sentenze, all’incertezza giuridica prodotta dalla parzialità dei magistrati può sembrare preferibile un’«Alea pura, imparziale, assoluta, e per questo equanime». Su questa amara considerazione si fonda lo scenario distopico descritto in Justice Machines. Racconto di fantascienza giudiziaria, capriccio letterario debitore di Rabelais, di Voltarie e di Diderot. Nel suo parodistico conte philosophique pubblicato nel 1954, Jacques Charpentier descrive una grottesca società basata su una forma di justice by lottery, in cui i giudici sono sostituiti da macchine automatiche e indifferenti, che in nome della ragione sottomettono l’esito dei procedimenti al caso.
Donati, G., «Justice Machines» e la distopia giudiziaria, in A. Cattaneo, G. F. A. V. (ed.), Oltre i confini della realtà. La fantascienza e gli orizzonti distopici della giustizia, Vita e Pensiero, Milano 2023: 211- 218 [https://hdl.handle.net/10807/226930]
«Justice Machines» e la distopia giudiziaria
Donati, Gaia
2023
Abstract
Se la fallacia del giudizio umano produce effetti nefasti quando a sbagliare sono coloro che per ufficio hanno il compito di emanare sentenze, all’incertezza giuridica prodotta dalla parzialità dei magistrati può sembrare preferibile un’«Alea pura, imparziale, assoluta, e per questo equanime». Su questa amara considerazione si fonda lo scenario distopico descritto in Justice Machines. Racconto di fantascienza giudiziaria, capriccio letterario debitore di Rabelais, di Voltarie e di Diderot. Nel suo parodistico conte philosophique pubblicato nel 1954, Jacques Charpentier descrive una grottesca società basata su una forma di justice by lottery, in cui i giudici sono sostituiti da macchine automatiche e indifferenti, che in nome della ragione sottomettono l’esito dei procedimenti al caso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.