A partire da una rilevazione sul campo tramite osservazione partecipante e studio di caso, il contributo si focalizza sulla storia di una donna eritrea – Alganesh Fessaha -, fondatrice di una Ong. Secondo la prospettiva sociologica weberiana e simmeliana che mette a fuoco il ruolo dell’agire sociale in relazione ai macro-fenomeni sociali, la storia mette in luce una delle possibili risposte alle interpellazioni provenienti dal contesto e dal tempo storico. Nel caso specifico, si tratta di un contesto di violenza generalizzata e istituzionalizzata, nel quale i sistemi sociali impoveriscono il ruolo dell’agire libero e responsabile dei singoli attori sociali. L’agire di Alganesh prende forma a fianco di quelle che Z. Bauman definirebbe ‘vite di scarto’ a causa di guerre, violazione dei diritti umani, forti sperequazioni sociali: esseri umani che si vedono costretti ad intraprendere le pericolose rotte delle migrazioni tra Africa (in particolare, Corno d’Africa) e Europa. La storia di Alganesh evidenzia che non è così ampia la distanza tra le sfide del nostro tempo e l’agire degli attori sociali, soprattutto laddove la vita rimette in discussione l’astrazione che, da un lato, separa ciò che nel concreto vivente è in relazione di reciprocità e, dall’altro, spossessa gli individui di ogni distintivo peculiare, perpetuando l’immobilità cui può condurre la presa di coscienza dell’estrema complessità dei problemi riproducendo continuamente l’astrazione. Che, a sua volta, rende normale l’indifferenza e l’eliminazione dell’altro. Di fronte a fenomeni così complessi che mettono in gioco questioni enormi, affezionarsi alla realtà e agire responsabilmente non sono movimenti slegati dalla libertà individuale che può contribuire alla costruzione di percorsi umanamente sostenibili.
Martinelli, M., Salvare le persone dalle guerre e dal traffico di esseri umani. La storia di Alganesh, in Colombo Maddalen, C. M., MigraREoport 2022. Migrazioni e migranti vittime delle guerre, Vita e Pensiero, Milano, Milano 2022 2022: 163-178 [https://hdl.handle.net/10807/224769]
Salvare le persone dalle guerre e dal traffico di esseri umani. La storia di Alganesh
Martinelli, Monica
2022
Abstract
A partire da una rilevazione sul campo tramite osservazione partecipante e studio di caso, il contributo si focalizza sulla storia di una donna eritrea – Alganesh Fessaha -, fondatrice di una Ong. Secondo la prospettiva sociologica weberiana e simmeliana che mette a fuoco il ruolo dell’agire sociale in relazione ai macro-fenomeni sociali, la storia mette in luce una delle possibili risposte alle interpellazioni provenienti dal contesto e dal tempo storico. Nel caso specifico, si tratta di un contesto di violenza generalizzata e istituzionalizzata, nel quale i sistemi sociali impoveriscono il ruolo dell’agire libero e responsabile dei singoli attori sociali. L’agire di Alganesh prende forma a fianco di quelle che Z. Bauman definirebbe ‘vite di scarto’ a causa di guerre, violazione dei diritti umani, forti sperequazioni sociali: esseri umani che si vedono costretti ad intraprendere le pericolose rotte delle migrazioni tra Africa (in particolare, Corno d’Africa) e Europa. La storia di Alganesh evidenzia che non è così ampia la distanza tra le sfide del nostro tempo e l’agire degli attori sociali, soprattutto laddove la vita rimette in discussione l’astrazione che, da un lato, separa ciò che nel concreto vivente è in relazione di reciprocità e, dall’altro, spossessa gli individui di ogni distintivo peculiare, perpetuando l’immobilità cui può condurre la presa di coscienza dell’estrema complessità dei problemi riproducendo continuamente l’astrazione. Che, a sua volta, rende normale l’indifferenza e l’eliminazione dell’altro. Di fronte a fenomeni così complessi che mettono in gioco questioni enormi, affezionarsi alla realtà e agire responsabilmente non sono movimenti slegati dalla libertà individuale che può contribuire alla costruzione di percorsi umanamente sostenibili.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.