La modifica (o riforma) dei provvedimenti amministrativi rappresenta uno degli istituti maggiormente trascurati dalla nostra dottrina, anche in ragione della sua mancata considerazione in sede di disciplina generale dell’autotutela decisoria all’interno della legge sul procedimento. Eppure, essa manifesta una crescente vitalità nella pratica, soprattutto sulla scorta della progressiva valorizzazione di principî dell’azione amministrativa, nonché di indicazioni provenienti dal diritto europeo, che sollecitano la preferibilità dell’intervento manutentivo sull’atto, in luogo dei tradizionali rimedi di natura eliminatoria. L’opportunità di uno studio dedicato al tema, dunque, si giustifica nel servire insieme le necessità della pratica e quelle della teoria, posto che l’esperienza concreta in questo campo attende ancora di essere razionalizzata e ricondotta a sistema dalla dottrina. Tale impegno, inoltre, impone un confronto con temi fondamentali della parte generale del diritto amministrativo – dalla teoria dell’atto alla questione dell’autonomia delle potestà di riesame rispetto al potere di primo grado –, rispetto ai quali il lavoro si propone come ulteriore auspicabile contributo al dibattito attuale. La ricerca ha l’obiettivo di operare una costruzione dell’istituto che, nel farsi carico dei vincoli derivanti dal principio di legalità, si dimostri comunque idonea a fornire uno schema concettuale in grado di giustificare il ricorso da parte della pubblica amministrazione allo strumento della modifica. Si propone, in particolare, una ricostruzione della riforma come operazione giuridica complessa, ove l’esercizio di un potere di secondo grado (annullamento d’ufficio o revoca) si unisce a quello di un potere di primo grado.

Berti, N., La modifica dei provvedimenti amministrativi, Giappichelli Editore, Torino 2022: 272 [https://hdl.handle.net/10807/224453]

La modifica dei provvedimenti amministrativi

Berti, Nicola
2022

Abstract

La modifica (o riforma) dei provvedimenti amministrativi rappresenta uno degli istituti maggiormente trascurati dalla nostra dottrina, anche in ragione della sua mancata considerazione in sede di disciplina generale dell’autotutela decisoria all’interno della legge sul procedimento. Eppure, essa manifesta una crescente vitalità nella pratica, soprattutto sulla scorta della progressiva valorizzazione di principî dell’azione amministrativa, nonché di indicazioni provenienti dal diritto europeo, che sollecitano la preferibilità dell’intervento manutentivo sull’atto, in luogo dei tradizionali rimedi di natura eliminatoria. L’opportunità di uno studio dedicato al tema, dunque, si giustifica nel servire insieme le necessità della pratica e quelle della teoria, posto che l’esperienza concreta in questo campo attende ancora di essere razionalizzata e ricondotta a sistema dalla dottrina. Tale impegno, inoltre, impone un confronto con temi fondamentali della parte generale del diritto amministrativo – dalla teoria dell’atto alla questione dell’autonomia delle potestà di riesame rispetto al potere di primo grado –, rispetto ai quali il lavoro si propone come ulteriore auspicabile contributo al dibattito attuale. La ricerca ha l’obiettivo di operare una costruzione dell’istituto che, nel farsi carico dei vincoli derivanti dal principio di legalità, si dimostri comunque idonea a fornire uno schema concettuale in grado di giustificare il ricorso da parte della pubblica amministrazione allo strumento della modifica. Si propone, in particolare, una ricostruzione della riforma come operazione giuridica complessa, ove l’esercizio di un potere di secondo grado (annullamento d’ufficio o revoca) si unisce a quello di un potere di primo grado.
2022
Italiano
Monografia o trattato scientifico
Giappichelli Editore
Berti, N., La modifica dei provvedimenti amministrativi, Giappichelli Editore, Torino 2022: 272 [https://hdl.handle.net/10807/224453]
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