La voce enciclopedica analizza la disciplina degli ordini di protezione contro gli abusi familiari, introdotti agli artt. 342 bis e ter c.c. dalla legge 4 aprile 2001, n. 154. Tali misure, assicurando la sollecita neutralizzazione di condotte pregiudizievoli e la prevenzione di future occasioni di pregiudizio, si ascrivono a una tutela inibitoria non cautelare, poiché pur avendo effetti provvisori difettano di strumentalità anche solo potenziale ad un giudizio ordinario a cognizione piena. Sotto il profilo dell’ambito soggettivo di riferimento, viene problematizzata l’alternativa interpretativa tra l’applicazione ai soli rapporti familiari fondati su status e l’estensione alle relazioni parafamiliari fondate sulla convivenza. Sotto il profilo dell’ambito oggettivo, la nozione di abuso familiare - identificabile con ogni condotta causativa di un grave pregiudizio alla salute, all’integrità morale e alla libertà della persona – è esaminata attraverso la messa a confronto con i maltrattamenti familiari e con le violazioni degli obblighi coniugali. Ulteriore attenzione è dedicata ai contenuti dell’ordine di protezione, con particolare riferimento all’assegnazione della casa familiare alla vittima e all’assegno di mantenimento a carico dell’autore dell’abuso, nonché al coordinamento con le misure previste a beneficio dei figli minori dagli artt. 330 e 333 c.c. in caso di abuso della responsabilità genitoriale.
Renda, A., Abusi familiari e ordini di protezione, in Macario, F. (ed.), Famiglia, Giuffrè Francis Lefebvre, Milano 2022: <<Enciclopedia del diritto - I Tematici>>, IV 1- 25 [https://hdl.handle.net/10807/224189]
Abusi familiari e ordini di protezione
Renda, Andrea
2022
Abstract
La voce enciclopedica analizza la disciplina degli ordini di protezione contro gli abusi familiari, introdotti agli artt. 342 bis e ter c.c. dalla legge 4 aprile 2001, n. 154. Tali misure, assicurando la sollecita neutralizzazione di condotte pregiudizievoli e la prevenzione di future occasioni di pregiudizio, si ascrivono a una tutela inibitoria non cautelare, poiché pur avendo effetti provvisori difettano di strumentalità anche solo potenziale ad un giudizio ordinario a cognizione piena. Sotto il profilo dell’ambito soggettivo di riferimento, viene problematizzata l’alternativa interpretativa tra l’applicazione ai soli rapporti familiari fondati su status e l’estensione alle relazioni parafamiliari fondate sulla convivenza. Sotto il profilo dell’ambito oggettivo, la nozione di abuso familiare - identificabile con ogni condotta causativa di un grave pregiudizio alla salute, all’integrità morale e alla libertà della persona – è esaminata attraverso la messa a confronto con i maltrattamenti familiari e con le violazioni degli obblighi coniugali. Ulteriore attenzione è dedicata ai contenuti dell’ordine di protezione, con particolare riferimento all’assegnazione della casa familiare alla vittima e all’assegno di mantenimento a carico dell’autore dell’abuso, nonché al coordinamento con le misure previste a beneficio dei figli minori dagli artt. 330 e 333 c.c. in caso di abuso della responsabilità genitoriale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.