Ogni luogo ha bisogno di un piano educativo per avere un senso compiuto e ogni modo di educare è fortemente influenzato dalle caratteristiche dell’ambiente in cui si realizza: il massimo comun denominatore diviene senza dubbio il progetto. I punti di contatto tra pedagogia e architettura sono molto più comuni di quanto si pensi, anzi costituiscono una chiave di volta per la realizzazione di contesti accessibili, accoglienti, dove il benessere di ciascuno, in un’ottica di reciprocità, sia l’autentica finalità di tutti coloro che li abitano. É proprio in questa dimensione di complementarità disciplinare che si innesta la riflessione, avviata in questo contributo, sull’importanza del tema del progetto di vita di ogni persona; vi è la consapevolezza che quest’ultimo non possa essere contraddistinto né da un carattere di accidentalità, né da elementi fatalistici, ma al contrario da una logica che chiama in causa competenza, sostenibilità e concretezza.
Zanfroni, E., Progettare contesti di vita, in D'Alonzo, L. (ed.), Vite reali. La disabilità tra destino e destinazione, Pearson Italia, Milano-Torino 2021: 2021 41- 78 [https://hdl.handle.net/10807/223401]
Progettare contesti di vita
Zanfroni, Elena
2021
Abstract
Ogni luogo ha bisogno di un piano educativo per avere un senso compiuto e ogni modo di educare è fortemente influenzato dalle caratteristiche dell’ambiente in cui si realizza: il massimo comun denominatore diviene senza dubbio il progetto. I punti di contatto tra pedagogia e architettura sono molto più comuni di quanto si pensi, anzi costituiscono una chiave di volta per la realizzazione di contesti accessibili, accoglienti, dove il benessere di ciascuno, in un’ottica di reciprocità, sia l’autentica finalità di tutti coloro che li abitano. É proprio in questa dimensione di complementarità disciplinare che si innesta la riflessione, avviata in questo contributo, sull’importanza del tema del progetto di vita di ogni persona; vi è la consapevolezza che quest’ultimo non possa essere contraddistinto né da un carattere di accidentalità, né da elementi fatalistici, ma al contrario da una logica che chiama in causa competenza, sostenibilità e concretezza.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.