Il disegno del volume ha preso avvio da una ricognizione critica della letteratura francese in tema di sviluppo locale. La scelta di questo caso nazionale, cioè di un paese caratterizzato da una tradizione fortemente centralizzatrice e da un pervasivo intervento dello Stato nell’economia, può a tutta prima apparire paradossale. Tuttavia, proprio la sostanziale residualità dei sistemi produttivi locali nell’esperienza francese consente di cogliere in maniera più immediata la valenza euristica posseduta dagli studi sullo sviluppo locale, e al tempo stesso di rivalutare l’importanza di una dimensione che questi ultimi hanno sostanzialmente trascurato: quella della regolazione politica dell’economia. A diversi anni dall’avvio del processo di decentralizzazione, lo sviluppo locale in Francia appare una “promessa disattesa”: i percorsi di crescita delle diverse società locali assumono configurazioni analoghe e in gran parte predefinite, nel tentativo di attrarre le medesime risorse umane, materiali e simboliche; l’inclusività tradizionalmente associata alla rilocalizzazione dell’economia è a sua volta posta a repentaglio dalla selettività, dal punto di vista territoriale e da quello sociale, degli attuali processi di crescita. La riflessione proposta presenta caratteri di notevole originalità grazie alla scelta di ricondurre a un medesimo modello interpretativo una serie di esperienze idealtipiche che la letteratura è solita trattare disgiuntamente. Lo spessore teorico della riflessione svolta consente di proporre un approccio alla questione dello sviluppo che dà conto dell’imprescindibile contributo della sociologia alla comprensione del comportamento economico.
Zanfrini, L., Una promessa disattesa. Lo sviluppo locale nell'esperienza francese, Vita e Pensiero, Milano 1996: 414 [http://hdl.handle.net/10807/22211]
Una promessa disattesa. Lo sviluppo locale nell'esperienza francese
Zanfrini, Laura
1996
Abstract
Il disegno del volume ha preso avvio da una ricognizione critica della letteratura francese in tema di sviluppo locale. La scelta di questo caso nazionale, cioè di un paese caratterizzato da una tradizione fortemente centralizzatrice e da un pervasivo intervento dello Stato nell’economia, può a tutta prima apparire paradossale. Tuttavia, proprio la sostanziale residualità dei sistemi produttivi locali nell’esperienza francese consente di cogliere in maniera più immediata la valenza euristica posseduta dagli studi sullo sviluppo locale, e al tempo stesso di rivalutare l’importanza di una dimensione che questi ultimi hanno sostanzialmente trascurato: quella della regolazione politica dell’economia. A diversi anni dall’avvio del processo di decentralizzazione, lo sviluppo locale in Francia appare una “promessa disattesa”: i percorsi di crescita delle diverse società locali assumono configurazioni analoghe e in gran parte predefinite, nel tentativo di attrarre le medesime risorse umane, materiali e simboliche; l’inclusività tradizionalmente associata alla rilocalizzazione dell’economia è a sua volta posta a repentaglio dalla selettività, dal punto di vista territoriale e da quello sociale, degli attuali processi di crescita. La riflessione proposta presenta caratteri di notevole originalità grazie alla scelta di ricondurre a un medesimo modello interpretativo una serie di esperienze idealtipiche che la letteratura è solita trattare disgiuntamente. Lo spessore teorico della riflessione svolta consente di proporre un approccio alla questione dello sviluppo che dà conto dell’imprescindibile contributo della sociologia alla comprensione del comportamento economico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.