Cittadinanze. Appartenenza e diritti nella società dell'immigrazione

Riforma della legge sulla cittadinanza, diritto di voto agli stranieri, accesso degli immigrati ai servizi di welfare, legittimità della doppia cittadinanza: altrettanti temi che animano il dibattito politico dei nostri giorni, rivelando le diverse “anime” del concetto di cittadinanza e l’esigenza di un suo ripensamento nella società dell’immigrazione. Sulla scorta di una ricognizione degli studi realizzati a livello internazionale, il volume delinea le differenti “soluzioni” di fuoriuscita dall’impasse in cui versa l’istituto della cittadinanza in una società in cui la comunità dei residenti non coincide più con la comunità dei nazionali: da quella tradizionale, basata sulla naturalizzazione degli stranieri lungo-residenti, a quella basata sulla diffusione dello status di denizen; dall’idea di appartenenza transnazionale – che si concretizza nel fenomeno dei titolari di doppia cittadinanza – a quella di cittadinanza cosmopolitica o “post-nazionale”; dalla prospettiva di una cittadinanza sovranazionale (oggi esemplificata in particolare dalla cittadinanza europea) a quella della cittadinanza multiculturale. La singolare compresenza di universalismo dei contenuti e delle garanzie dei diritti soggettivi, e di particolarismo espresso dall’appartenenza a uno specifico gruppo politico, fa della cittadinanza un concetto centrale per la riflessione sulla società contemporanea e fa delle migrazioni internazionali un fenomeno straordinariamente fecondo nel contribuire alla riconcettualizzazione delle rappresentazioni consolidate della società, dei suoi attori, delle sue leggi.