Nell' opera intitolata De legibus (libro I), dove risalta maggiormente la sua tensione al divino, Cicerone manifesta la convinzione in una presenza divina nel mondo, ribadita da affermazioni presenti nella Pro Milone e nella Pro Sestio. La certezza dell'immortalità dell'anima e la 'professione di fede' del Somnium Scipionis mostrano la stretta necessità che collega le sue convinzioni religiose all'attività politica. Attraverso il desiderio e la nostalgia la ragione risveglia il mai sopito sentire della nostra somiglianza con Dio.
Valvo, A., Nostalgia e desiderio nel pensiero di Cicerone, in Mazzanti, A. M. (ed.), Verità e mistero nel pluralismo culturale della tarda antichità, Edizioni Studio Domenicano, Bologna 2009: 40- 48 [http://hdl.handle.net/10807/21700]
Nostalgia e desiderio nel pensiero di Cicerone
Valvo, Alfredo
2009
Abstract
Nell' opera intitolata De legibus (libro I), dove risalta maggiormente la sua tensione al divino, Cicerone manifesta la convinzione in una presenza divina nel mondo, ribadita da affermazioni presenti nella Pro Milone e nella Pro Sestio. La certezza dell'immortalità dell'anima e la 'professione di fede' del Somnium Scipionis mostrano la stretta necessità che collega le sue convinzioni religiose all'attività politica. Attraverso il desiderio e la nostalgia la ragione risveglia il mai sopito sentire della nostra somiglianza con Dio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.