L’adozione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) da parte degli anziani costituisce un ambito di ricerca consolidato in paesi come USA (Saunders 2004), Europa, Regno Unito (Haddon 2000) e paesi scandinavi (Naumanen e Tukiainen 2009), nei quali la penetrazione domestica di Internet è avvenuta precocemente e rapidamente, coinvolgendo significativamente anche gli strati più anziani della popolazione. Solo negli ultimi anni anche in Italia si è iniziato a riflettere con una certa costanza sui processi di diffusione e adozione delle tecnologie da parte degli over 65 (Pirone, Pratschke, e Rebeggiani 2008; Colombo, Aroldi, e Carlo 2014): particolare attenzione è stata posta sia alle ragioni e ai modi con cui gli anziani utilizzano le tecnologie, sia alle motivazioni che rendono molti anziani resistenti all’utilizzo delle ICT, rendendo in Italia il Grey Digital Divide (cioè la differenza della penetrazione delle tecnologie tra gli anziani e il resto della popolazione) molto accentuato rispetto ad altri paesi europei (Sala e Gaia 2019). Ampia parte di tale riflessione (in primis quella di provenienza istituzionale) si inserisce in un più esteso tentativo di favorire l’uso delle ICT da parte degli anziani, sottolineando gli effetti positivi (personali e sociali) derivanti dal processo di digitalizzazione della vita quotidiana anche degli over 65. La pandemia da Covid-19 e la forzata adozione di strumenti di comunicazione digitali per contrastare chiusure e isolamento ha ulteriormente diffuso nella società l’idea che la digitalizzazione sia un processo non solo di per sé positivo, ma inevitabile, e la resistenza al cambiamento - o anche solo una certa precauzione per i suoi effetti - un atteggiamento passatista. In particolare, molta riflessione è ruotata e ruota attorno alla capacità “di per sé” delle ICT di colmare divari, problemi, tensioni emergenti nella società, come la frattura generazionale, per esempio, o gli effetti dell’eccessivo invecchiamento della società (Bonifacio 2021). Ma al di là dell’entusiasmo attorno ai processi di diffusione delle tecnologie anche tra gli anziani, la ricerca accademica, la sociologia e la psicologia, devono continuare a studiare quali siano, nella realtà, i contesti di utilizzo e non utilizzo delle tecnologie digitali da parte degli anziani, quali le motivazioni che portano gli anziani e la famiglie ad adottare o meno un tecnologia della comunicazione e quali gli effetti di Internet e smartphone su identità e relazioni intergenerazionali. Con tale obiettivo, nei prossimi paragrafi cercheremo di illustrare alcuni spunti e riflessioni emersi in particolare nel corso di alcune ricerche sugli anziani digitali condotte dall’autore presso il Dipartimento di Scienze della Comunicazione dell’Università Cattolica e presso OssCom – Centro di ricerca sui media e la comunicazione dell’Università Cattolica.

Carlo, S., Grey Digital Divide e Nuove Tecnologie, Ponte Tra Generazioni, in Sangalli, C., Trabucchi, M. (ed.), Ipotesi Per Il Futuro Degli Anziani. Tecnologie per l’autonomia, la salute e le connessioni sociali, Il Mulino, Bologna 2021: 263- 282 [http://hdl.handle.net/10807/215568]

Grey Digital Divide e Nuove Tecnologie, Ponte Tra Generazioni

Carlo, Simone
2021

Abstract

L’adozione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) da parte degli anziani costituisce un ambito di ricerca consolidato in paesi come USA (Saunders 2004), Europa, Regno Unito (Haddon 2000) e paesi scandinavi (Naumanen e Tukiainen 2009), nei quali la penetrazione domestica di Internet è avvenuta precocemente e rapidamente, coinvolgendo significativamente anche gli strati più anziani della popolazione. Solo negli ultimi anni anche in Italia si è iniziato a riflettere con una certa costanza sui processi di diffusione e adozione delle tecnologie da parte degli over 65 (Pirone, Pratschke, e Rebeggiani 2008; Colombo, Aroldi, e Carlo 2014): particolare attenzione è stata posta sia alle ragioni e ai modi con cui gli anziani utilizzano le tecnologie, sia alle motivazioni che rendono molti anziani resistenti all’utilizzo delle ICT, rendendo in Italia il Grey Digital Divide (cioè la differenza della penetrazione delle tecnologie tra gli anziani e il resto della popolazione) molto accentuato rispetto ad altri paesi europei (Sala e Gaia 2019). Ampia parte di tale riflessione (in primis quella di provenienza istituzionale) si inserisce in un più esteso tentativo di favorire l’uso delle ICT da parte degli anziani, sottolineando gli effetti positivi (personali e sociali) derivanti dal processo di digitalizzazione della vita quotidiana anche degli over 65. La pandemia da Covid-19 e la forzata adozione di strumenti di comunicazione digitali per contrastare chiusure e isolamento ha ulteriormente diffuso nella società l’idea che la digitalizzazione sia un processo non solo di per sé positivo, ma inevitabile, e la resistenza al cambiamento - o anche solo una certa precauzione per i suoi effetti - un atteggiamento passatista. In particolare, molta riflessione è ruotata e ruota attorno alla capacità “di per sé” delle ICT di colmare divari, problemi, tensioni emergenti nella società, come la frattura generazionale, per esempio, o gli effetti dell’eccessivo invecchiamento della società (Bonifacio 2021). Ma al di là dell’entusiasmo attorno ai processi di diffusione delle tecnologie anche tra gli anziani, la ricerca accademica, la sociologia e la psicologia, devono continuare a studiare quali siano, nella realtà, i contesti di utilizzo e non utilizzo delle tecnologie digitali da parte degli anziani, quali le motivazioni che portano gli anziani e la famiglie ad adottare o meno un tecnologia della comunicazione e quali gli effetti di Internet e smartphone su identità e relazioni intergenerazionali. Con tale obiettivo, nei prossimi paragrafi cercheremo di illustrare alcuni spunti e riflessioni emersi in particolare nel corso di alcune ricerche sugli anziani digitali condotte dall’autore presso il Dipartimento di Scienze della Comunicazione dell’Università Cattolica e presso OssCom – Centro di ricerca sui media e la comunicazione dell’Università Cattolica.
2021
Italiano
Ipotesi Per Il Futuro Degli Anziani. Tecnologie per l’autonomia, la salute e le connessioni sociali
978881529489
Il Mulino
Carlo, S., Grey Digital Divide e Nuove Tecnologie, Ponte Tra Generazioni, in Sangalli, C., Trabucchi, M. (ed.), Ipotesi Per Il Futuro Degli Anziani. Tecnologie per l’autonomia, la salute e le connessioni sociali, Il Mulino, Bologna 2021: 263- 282 [http://hdl.handle.net/10807/215568]
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10807/215568
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact