Cos’è il rendiconto finanziario? E perché è importante? Il rendiconto finanziario è il documento che presenta la variazione delle disponibilità liquide e le sue cause principali, articolandole in tre grandi aree: – il flusso di cassa derivante dall’attività operativa; – il flusso di cassa derivante dalle attività di investimento (e di disinvestimento); – il flusso di cassa derivante dalle attività di finanziamento. L’importanza del rendiconto finanziario è facilmente intuibile. Basti pensare all’importanza delle disponibilità liquide. Come abbiamo visto, secondo i principi contabili internazionali, la capacità di produrre disponibilità liquide è la cosa più importante tra quelle che il lettore del bilancio cerca di capire. Questo perché dalle disponibilità liquide dipendono: – la capacità di far fronte ai propri impegni di pagamento (e quindi di evitare il default); – la capacità di condurre la gestione nel modo migliore, senza restrizioni agli investimenti e senza condizionamenti alla politica commerciale di acquisto e vendita, che spesso associa alle condizioni di pagamento conseguenze importanti (a cominciare dai cosiddetti “sconti cassa”); – la posizione finanziaria netta, che – in un modo o nell’altro – condiziona il valore dell’azienda secondo tutti i criteri di valutazione prevalenti. Ma vi è anche un altro motivo che rende fondamentale il rendiconto finanziario per il lettore del bilancio. Il primo dei tre flussi di cassa sopra indicati, ovvero il flusso di cassa derivante dall’attività operativa, è ricostruito a partire dal risultato economico (ovvero dal risultato registrato nel conto economico) mediante una serie di rettifiche. Queste rettifiche sono determinate tenendo conto di due aspetti fondamentali: – dei componenti di reddito cosiddetti “non monetari” che non sono destinati a incidere sul capitale circolante netto (ovvero sui crediti commerciali, sulle rimanenze, sui debiti commerciali e sulle altre poste assimilabili); – delle variazioni intervenute nelle poste di capitale circolante netto, come sopra definite.
Russo, P., Il Rendiconto Finanziario, in Russo, P., Cantù, E., Pettinicchio, A., Daniele, M. (ed.), Il bilancio di esercizio, Mc Graw Hill, Milano 2022: 143- 210 [http://hdl.handle.net/10807/215477]
Il Rendiconto Finanziario
Russo, Paolo
2022
Abstract
Cos’è il rendiconto finanziario? E perché è importante? Il rendiconto finanziario è il documento che presenta la variazione delle disponibilità liquide e le sue cause principali, articolandole in tre grandi aree: – il flusso di cassa derivante dall’attività operativa; – il flusso di cassa derivante dalle attività di investimento (e di disinvestimento); – il flusso di cassa derivante dalle attività di finanziamento. L’importanza del rendiconto finanziario è facilmente intuibile. Basti pensare all’importanza delle disponibilità liquide. Come abbiamo visto, secondo i principi contabili internazionali, la capacità di produrre disponibilità liquide è la cosa più importante tra quelle che il lettore del bilancio cerca di capire. Questo perché dalle disponibilità liquide dipendono: – la capacità di far fronte ai propri impegni di pagamento (e quindi di evitare il default); – la capacità di condurre la gestione nel modo migliore, senza restrizioni agli investimenti e senza condizionamenti alla politica commerciale di acquisto e vendita, che spesso associa alle condizioni di pagamento conseguenze importanti (a cominciare dai cosiddetti “sconti cassa”); – la posizione finanziaria netta, che – in un modo o nell’altro – condiziona il valore dell’azienda secondo tutti i criteri di valutazione prevalenti. Ma vi è anche un altro motivo che rende fondamentale il rendiconto finanziario per il lettore del bilancio. Il primo dei tre flussi di cassa sopra indicati, ovvero il flusso di cassa derivante dall’attività operativa, è ricostruito a partire dal risultato economico (ovvero dal risultato registrato nel conto economico) mediante una serie di rettifiche. Queste rettifiche sono determinate tenendo conto di due aspetti fondamentali: – dei componenti di reddito cosiddetti “non monetari” che non sono destinati a incidere sul capitale circolante netto (ovvero sui crediti commerciali, sulle rimanenze, sui debiti commerciali e sulle altre poste assimilabili); – delle variazioni intervenute nelle poste di capitale circolante netto, come sopra definite.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.