Dal punto di vista della filosofia neopositivista e analitica, il linguaggio religioso è privo di senso. Viene assunto infatti quale unico criterio per l’individuazione del significato di un asserto il principio di verificazione. Alla luce dei criteri di sensatezza adottati in linguistica, si può giungere ad una conclusione opposta.
Baggio, M., Nota sulla sensatezza del linguaggio religioso, in Rigotti, E., Cipolli, C. (ed.), Ricerche di semantica testuale, La Scuola, Brescia 1988: <<Pubblicazioni del Centro di Linguistica dell'Università Cattolica. Saggi e monografie 9>>, 121- 138 [http://hdl.handle.net/10807/21041]
Nota sulla sensatezza del linguaggio religioso
Baggio, Mario
1988
Abstract
Dal punto di vista della filosofia neopositivista e analitica, il linguaggio religioso è privo di senso. Viene assunto infatti quale unico criterio per l’individuazione del significato di un asserto il principio di verificazione. Alla luce dei criteri di sensatezza adottati in linguistica, si può giungere ad una conclusione opposta.File in questo prodotto:
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