Se da una parte il mainstream politico occidentale ritiene che, a livello socio-economico, si debbano attuare scelte sempre più radicalmente green al fine di garantire una crescita sostenibile, dall’altra si sta affermando un’ampia letteratura sociologica che mette in dubbio l’equità distributiva delle ricadute sociali degli interventi attuati. Secondo tale posizione, i ‘beni’ ambientali (es. aree verdi) e i ‘mali’ ambientali (es. inquinamento) sono distribuiti tra le popolazioni (urbane) in modo diseguale, a netto vantaggio delle fasce più importanti e influenti della città. In altre parole, le questioni ambientali riproporrebbero le stesse diseguaglianze già esistenti nei sistemi sociali delle nostre città. Se – in alcuni casi - esistono senz’altro chiare evidenze sull’esistenza di forme localizzate di ingiustizia ambientale, sono senz’altro da evitare inutili generalizzazioni che, oltre a rischiare di nascondere alcune forme di ideologia, producono risultati di ricerca distorti e quindi poco utili ai fini pratici. Si rileva la necessità di una più profonda indagine empirica nell’intento di chiarire maggiormente la relazione esistente tra impatti ambientali e distribuzione sociale degli stessi. Col presente volume si vuole contribuire al raggiungimento di tale obiettivo, analizzando gli effetti sociali delle scelte ‘green’ effettuate da 3 città europee note per essere all’avanguardia nelle scelte ecologiche.
Beretta, I., Brescia e la sua 'Méla', sorgente di ogni forma di vita, in Osti Giorgi, O. G. (ed.), Fiumi e città. Un amore a distanza, Padova University Press, Padova 2021: 165- 173 [http://hdl.handle.net/10807/206880]
Brescia e la sua 'Méla', sorgente di ogni forma di vita
Beretta, Ilaria
2021
Abstract
Se da una parte il mainstream politico occidentale ritiene che, a livello socio-economico, si debbano attuare scelte sempre più radicalmente green al fine di garantire una crescita sostenibile, dall’altra si sta affermando un’ampia letteratura sociologica che mette in dubbio l’equità distributiva delle ricadute sociali degli interventi attuati. Secondo tale posizione, i ‘beni’ ambientali (es. aree verdi) e i ‘mali’ ambientali (es. inquinamento) sono distribuiti tra le popolazioni (urbane) in modo diseguale, a netto vantaggio delle fasce più importanti e influenti della città. In altre parole, le questioni ambientali riproporrebbero le stesse diseguaglianze già esistenti nei sistemi sociali delle nostre città. Se – in alcuni casi - esistono senz’altro chiare evidenze sull’esistenza di forme localizzate di ingiustizia ambientale, sono senz’altro da evitare inutili generalizzazioni che, oltre a rischiare di nascondere alcune forme di ideologia, producono risultati di ricerca distorti e quindi poco utili ai fini pratici. Si rileva la necessità di una più profonda indagine empirica nell’intento di chiarire maggiormente la relazione esistente tra impatti ambientali e distribuzione sociale degli stessi. Col presente volume si vuole contribuire al raggiungimento di tale obiettivo, analizzando gli effetti sociali delle scelte ‘green’ effettuate da 3 città europee note per essere all’avanguardia nelle scelte ecologiche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.