In questo saggio critico si indaga il rapporto tra l’Astrattismo Russo e l’Astrattismo Italiano, esaminando la sua affermazione all’interno della complessità dei fenomeni artistici, dal Suprematismo al Cubo-futurismo, che si stavano manifestando in modo particolare tra Mosca, Parigi, Berlino, Monaco, Milano e Roma. Dal momento che alcune donne artiste dell’Avanguardia Russa tra cui Exter, amica di Archypenko e sua collega di università alla Scuola d’Arte di Kyev (KKHU), Roza’nova e Gončarova avevano esposto in Italia già nel 1914; che altre avevano viaggiato in Italia (e.g., Ljubov’ Popova era in Italia nel 1910 in viaggio con la famiglia; nel 1914 era nuovamente in Italia a Roma e in diverse città) e che la loro produzione artistica comprendeva anche un forte legame con il settore tessile. Come anche per alcune artiste italiane, in primis si cerca di capire quali nessi diretti e quali sviluppi paralleli ci siano stati tra l’astrattismo femminile italiano (in particolare quello comasco) e quello russo. All’interno della complessità di questi collegamenti tra aree geografiche di fatto lontane, i futuristi e soprattutto Marinetti, in seguito ai suoi viaggi tra Mosca, Parigi, Roma e Milano, sembrano figure chiave per un’accoglienza “pacifica” dell’astrattismo-geometrico russo in Italia, contrariamente all’astrattismo lirico di Kandinskij che fino al 1940, anno di pubblicazione de Lo Spirituale dell’Arte tradotto da Giovanni A. Colonna di Cesarò, avrà una discussa accettazione. Infine, dato lo stretto legame che alcune donne astratte italiane avevano con gli architetti razionalisti, si esamina il legame con il Bauhaus che a sua volta aveva connessioni con lo Vkhutemas moscovita, a sua volta associato all’ideologia della propaganda rivoluzionaria russa in cui la democratizzazione dell’arte futurista trovava un “campo fertile” . Proprio la considerazione delle ideologie che permeavano il contesto storico in cui vivevano le artiste indagate nel presente saggio costituisce un ultimo punto fondamentale per chiarire la modalità ricettiva dell’astrattismo russo in Italia.
Addis, G., L’Astrattismo dalla Russia all’Italia. Antecedenti e parallelismi tra arte e ideologiaAbstract Art from Russia to Italy. Antecedents and parallels between art and ideology, Astratte. Donne e pittura astratta in Italia, Antiga edizioni, Crocetta del Montello 2022: 25-32 [http://hdl.handle.net/10807/206856]
L’Astrattismo dalla Russia all’Italia. Antecedenti e parallelismi tra arte e ideologia Abstract Art from Russia to Italy. Antecedents and parallels between art and ideology
Addis, Ginevra
2022
Abstract
In questo saggio critico si indaga il rapporto tra l’Astrattismo Russo e l’Astrattismo Italiano, esaminando la sua affermazione all’interno della complessità dei fenomeni artistici, dal Suprematismo al Cubo-futurismo, che si stavano manifestando in modo particolare tra Mosca, Parigi, Berlino, Monaco, Milano e Roma. Dal momento che alcune donne artiste dell’Avanguardia Russa tra cui Exter, amica di Archypenko e sua collega di università alla Scuola d’Arte di Kyev (KKHU), Roza’nova e Gončarova avevano esposto in Italia già nel 1914; che altre avevano viaggiato in Italia (e.g., Ljubov’ Popova era in Italia nel 1910 in viaggio con la famiglia; nel 1914 era nuovamente in Italia a Roma e in diverse città) e che la loro produzione artistica comprendeva anche un forte legame con il settore tessile. Come anche per alcune artiste italiane, in primis si cerca di capire quali nessi diretti e quali sviluppi paralleli ci siano stati tra l’astrattismo femminile italiano (in particolare quello comasco) e quello russo. All’interno della complessità di questi collegamenti tra aree geografiche di fatto lontane, i futuristi e soprattutto Marinetti, in seguito ai suoi viaggi tra Mosca, Parigi, Roma e Milano, sembrano figure chiave per un’accoglienza “pacifica” dell’astrattismo-geometrico russo in Italia, contrariamente all’astrattismo lirico di Kandinskij che fino al 1940, anno di pubblicazione de Lo Spirituale dell’Arte tradotto da Giovanni A. Colonna di Cesarò, avrà una discussa accettazione. Infine, dato lo stretto legame che alcune donne astratte italiane avevano con gli architetti razionalisti, si esamina il legame con il Bauhaus che a sua volta aveva connessioni con lo Vkhutemas moscovita, a sua volta associato all’ideologia della propaganda rivoluzionaria russa in cui la democratizzazione dell’arte futurista trovava un “campo fertile” . Proprio la considerazione delle ideologie che permeavano il contesto storico in cui vivevano le artiste indagate nel presente saggio costituisce un ultimo punto fondamentale per chiarire la modalità ricettiva dell’astrattismo russo in Italia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.