Il contributo mette in luce gli esiti di una ricerca qualitativa sul binomio adolescenti e natura. L'indagine è stata condotta in alcune scuole di secondo grado della città di Brescia ed ha inteso esplorare il valore attribuito all’ambiente naturale dai 139 adolescenti coinvolti . Il mondo adulto sta imponendo agli adolescenti una distorsione evolutiva preoccupante, rendendo quasi impossibile fare l’adolescente: sport eliminati, gran parte delle attività ricreative e ludiche vietate, niente incontri al parco, al muretto… Afferma un adolescente: “Il 2020 ci ha fatto vedere con i nostri occhi chiusi, abbiamo parlato mentre le nostre labbra non si muovevano, abbiamo girato le città senza uscire, ma solo guardando dalla finestra, soprattutto, abbiamo capito il danno che abbiamo causato alla natura senza che nessuno ce lo dicesse”. Il diffondersi del COVID-19 non ha giovato in tal senso, portando il mondo adolescenziale a chiudersi sempre più in recinti fisici ed emotivi. Gli adolescenti sono il ponte verso il futuro, con i loro bisogni, le loro prospettive, i loro diritti e purtroppo sono anche tra le categorie più esposte agli effetti a lungo termine del degrado ambientale e dei cambiamenti climatici. Quella ambientale non è una battaglia che riguarda solo gli Stati, bensì un cambiamento che ogni cittadino è chiamato ad assumere in modo attivo, compresi gli adolescenti a cui stiamo lasciando in eredità questo mondo.
Birbes, C., Dal contatto al consenso. Adolescenti e natura, in Polenghi, S., Cerada, F., Zini, P. (ed.), La responsabilità della pedagogia nelle trasformazioni dei rapporti sociali-Storia, linee di ricerca, prospettive(Sessioni parallele), Pensa MultiMedia, Lecce 2021: 1379- 1386 [http://hdl.handle.net/10807/206269]
Dal contatto al consenso. Adolescenti e natura
Birbes, Cristina
2021
Abstract
Il contributo mette in luce gli esiti di una ricerca qualitativa sul binomio adolescenti e natura. L'indagine è stata condotta in alcune scuole di secondo grado della città di Brescia ed ha inteso esplorare il valore attribuito all’ambiente naturale dai 139 adolescenti coinvolti . Il mondo adulto sta imponendo agli adolescenti una distorsione evolutiva preoccupante, rendendo quasi impossibile fare l’adolescente: sport eliminati, gran parte delle attività ricreative e ludiche vietate, niente incontri al parco, al muretto… Afferma un adolescente: “Il 2020 ci ha fatto vedere con i nostri occhi chiusi, abbiamo parlato mentre le nostre labbra non si muovevano, abbiamo girato le città senza uscire, ma solo guardando dalla finestra, soprattutto, abbiamo capito il danno che abbiamo causato alla natura senza che nessuno ce lo dicesse”. Il diffondersi del COVID-19 non ha giovato in tal senso, portando il mondo adolescenziale a chiudersi sempre più in recinti fisici ed emotivi. Gli adolescenti sono il ponte verso il futuro, con i loro bisogni, le loro prospettive, i loro diritti e purtroppo sono anche tra le categorie più esposte agli effetti a lungo termine del degrado ambientale e dei cambiamenti climatici. Quella ambientale non è una battaglia che riguarda solo gli Stati, bensì un cambiamento che ogni cittadino è chiamato ad assumere in modo attivo, compresi gli adolescenti a cui stiamo lasciando in eredità questo mondo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.