Prendendo le mosse da alcune prognosi allarmanti (Ferroni, Todorov, Compagnon, Nussbaum...) circa la condizione "inattuale" della letteratura (e della cultura umanistica in genere) nella civiltà odierna, il saggio ne analizza le cause remote e ripercorre l'intero decorso di questa progressiva esautorazione, che interessa tutta la letteratura italiana postunitaria, dalla Scapigliatura in avanti. E tuttavia, nonostante si sia fatta carico della crisi epocale che ha investito l'uomo del Novecento, la letteratura contemporanea si è assunta, quanto meno, la parte, antipatica ma preziosa, di coscienza inquieta e profetessa di sventure: ha smosso le acque stagnanti, ha esercitato con energia il suo diritto-dovere di critica, ha prefigurato scenari apocalittici, ha difeso i bisogni elementari e inalienabili della persona ha richiamato i potenti ai loro doveri. Un mondo senza letteratura, perciò, è teoricamente e tecnicamente possibile, ma sarebbe un mondo più indifeso e impoverito. Di conseguenza, bisogna tornare a investire sulla letteratura e in questo la scuola può esercitare un ruolo prezioso.
Langella, G., Un mondo senza letteratura?, in Marasco, C. (ed.), Includere e motivare. Obiettivi e strategie didattiche per la classe d'Italiano, ETS, Pisa 2021: <<LA MODERNITÀ LETTERARIA>>, 78 55- 68 [http://hdl.handle.net/10807/205396]
Un mondo senza letteratura?
Langella, Giuseppe
2021
Abstract
Prendendo le mosse da alcune prognosi allarmanti (Ferroni, Todorov, Compagnon, Nussbaum...) circa la condizione "inattuale" della letteratura (e della cultura umanistica in genere) nella civiltà odierna, il saggio ne analizza le cause remote e ripercorre l'intero decorso di questa progressiva esautorazione, che interessa tutta la letteratura italiana postunitaria, dalla Scapigliatura in avanti. E tuttavia, nonostante si sia fatta carico della crisi epocale che ha investito l'uomo del Novecento, la letteratura contemporanea si è assunta, quanto meno, la parte, antipatica ma preziosa, di coscienza inquieta e profetessa di sventure: ha smosso le acque stagnanti, ha esercitato con energia il suo diritto-dovere di critica, ha prefigurato scenari apocalittici, ha difeso i bisogni elementari e inalienabili della persona ha richiamato i potenti ai loro doveri. Un mondo senza letteratura, perciò, è teoricamente e tecnicamente possibile, ma sarebbe un mondo più indifeso e impoverito. Di conseguenza, bisogna tornare a investire sulla letteratura e in questo la scuola può esercitare un ruolo prezioso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.