L’anagrafe, nelle sue plurime accezioni — di identità (anagrafica), servizio, organizzazione/infrastruttura amministrativa (anche digitale) — costituisce, al tempo stesso, cartina al tornasole dei cambiamenti, e delle conquiste culturali, sociali, economiche, tecnologiche e giuridico-istituzionali degli ultimi decenni, nonché strumento chiave per il compimento di alcune delle grandi transizioni in atto nel sistema amministrativo. In essa si sono riflesse: le esigenze derivanti dal processo di integrazione europea e di piena affermazione della libertà di circolazione delle persone nello spazio unico europeo; le tensioni determinate dai processi migratori e dalla necessità di regolare la relazione degli stranieri con un territorio e una comunità, in linea con l’evoluzione delle garanzie a livello di diritto internazionale, europeo e nazionale; la crescente domanda di aggiornamento, di portata costituzionale, di ciò che la persona è nell’universo giuridico, la quale pone in evidenza il bisogno di adeguamento, ma, ad un tempo, l’imprescindibilità dell’anagrafe e dell’identità anagrafica (1); le spinte portate dal processo di informatizzazione e digitalizzazione di banche dati, infrastrutture e processi, sia nella interazione tra amministrazioni, sia tra individui e amministrazioni, anche a scala europea, a cui consegue una vera ri-ontologizzazione amministrativa. Ebbene, questi e altri cambiamenti epocali hanno profondamente segnato l’ordinamento anagrafico, aggiornandolo e aprendolo in modo significativo al condizionamento di altre fonti, anche di derivazione internazionale e sovranazionale e di portata costituzionale. In parallelo, se si guarda alle grandi transizioni in atto, prima tra tutte quella digita-le (2), l’anagrafe è destinata a svolgere un ruolo strategico: basti pensare all’importanza del dato anagrafico, della sua unicità, della sua digitalizzazione, per il miglioramento dei servizi con approccio citizen first, in vista, del passaggio a un vero e proprio modello di government as a platform (3); per lo sviluppo di politiche pubbliche data-driven e di tipo predit-tivo (4); infine, per la garanzia della cosiddetta sovranità informativa (5).
Boschetti, B., Voce "Anagrafe, stato civile e servizi elettorali", in Enciclopedia del diritto - Volume "Funzioni amministrative", Giuffrè Editore, Milano 2022:2022 1-17 [http://hdl.handle.net/10807/203741]
Anagrafe, stato civile e servizi elettorali
Boschetti, Barbara
2022
Abstract
L’anagrafe, nelle sue plurime accezioni — di identità (anagrafica), servizio, organizzazione/infrastruttura amministrativa (anche digitale) — costituisce, al tempo stesso, cartina al tornasole dei cambiamenti, e delle conquiste culturali, sociali, economiche, tecnologiche e giuridico-istituzionali degli ultimi decenni, nonché strumento chiave per il compimento di alcune delle grandi transizioni in atto nel sistema amministrativo. In essa si sono riflesse: le esigenze derivanti dal processo di integrazione europea e di piena affermazione della libertà di circolazione delle persone nello spazio unico europeo; le tensioni determinate dai processi migratori e dalla necessità di regolare la relazione degli stranieri con un territorio e una comunità, in linea con l’evoluzione delle garanzie a livello di diritto internazionale, europeo e nazionale; la crescente domanda di aggiornamento, di portata costituzionale, di ciò che la persona è nell’universo giuridico, la quale pone in evidenza il bisogno di adeguamento, ma, ad un tempo, l’imprescindibilità dell’anagrafe e dell’identità anagrafica (1); le spinte portate dal processo di informatizzazione e digitalizzazione di banche dati, infrastrutture e processi, sia nella interazione tra amministrazioni, sia tra individui e amministrazioni, anche a scala europea, a cui consegue una vera ri-ontologizzazione amministrativa. Ebbene, questi e altri cambiamenti epocali hanno profondamente segnato l’ordinamento anagrafico, aggiornandolo e aprendolo in modo significativo al condizionamento di altre fonti, anche di derivazione internazionale e sovranazionale e di portata costituzionale. In parallelo, se si guarda alle grandi transizioni in atto, prima tra tutte quella digita-le (2), l’anagrafe è destinata a svolgere un ruolo strategico: basti pensare all’importanza del dato anagrafico, della sua unicità, della sua digitalizzazione, per il miglioramento dei servizi con approccio citizen first, in vista, del passaggio a un vero e proprio modello di government as a platform (3); per lo sviluppo di politiche pubbliche data-driven e di tipo predit-tivo (4); infine, per la garanzia della cosiddetta sovranità informativa (5).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.