Nel presente capitolo vengono descritte le principali tipologie di strumenti finanziari diffuse nel mercato italiano: i titoli di debito, i titoli azionari, gli strumenti derivati nonché quelli attraverso i quali viene realizzata l’attività di gestione del risparmio. Tra gli strumenti finanziari diffusi nel nostro paese, i titoli di debito ne rappresentano quantitativamente la quota più rilevante; tra essi i titoli pubblici assumono un ruolo preminente originato dall’accumularsi nel corso dell’ultimo quarantennio di ingenti disavanzi statali (non si dimentichi che l’Italia ha attualmente il terzo debito pubblico al mondo per dimensioni). L’analisi dei titoli di debito si incentrerà dapprima sugli elementi morfologici di carattere generale (Paragrafo 10.1) e proseguirà quindi con la descrizione delle principali tipologie di prestiti distinguendo tra titoli di Stato (Paragrafo 10.2) e titoli obbligazionari individuati nelle loro diverse categorie (Paragrafo 10.3). I titoli azionari, pur nella rilevanza della funzione svolta, nel nostro paese hanno un peso più modesto soprattutto a motivo della struttura del nostro sistema industriale che, essendo prevalentemente incentrato sulla piccola e media impresa, non è in grado di generare (se non in un numero assai limitato) società capaci di quotarsi in mercati regolamentati. L’esame dei titoli azionari ha luogo attraverso la descrizione delle caratteristiche tecniche dei titoli ordinari per proseguire con l’esame dei caratteri peculiari delle emissioni di altre categorie di azioni (Paragrafo 10.4). Con riguardo agli strumenti derivati ci si soffermerà sulle due principali tipologie negoziate nei mercati regolamentati (i contratti future e le option) e sul contratto swap che rappresenta il principale contratto negoziato nei mercati non regolamentati (over the counter) (Paragrafo 10.5). I contratti derivati in generale, e i contratti negoziati nei mercati regolamentati in particolare, si sono caratterizzati nell’ultimo decennio per un dinamismo ampiamente superiore a quello evidenziato dai mercati degli altri strumenti finanziari, soprattutto a quello manifestato dal mercato dei titoli azionari sottostanti. Il capitolo si conclude con l’analisi degli strumenti attraverso i quali viene posta in essere dagli intermediari a ciò autorizzati l’attività di risparmio gestito (Paragrafo 10.6) che ha luogo utilizzando diversi strumenti quali le quote di fondi comuni di investimento mobiliari, le azioni di sicav, le quote di fondi immobiliari e i fondi pensione.
Di Pasquali, F., Pampurini, F., Banfi, A., Fusetti, R., Biasin, M., Bodio, L., Strumenti finanziari e altre attività di investimento, in Alberto Banf, A. B., Massimo Biasi, M. B., Mariarosa Borron, M. B., Marco Orian, M. O. (ed.), Economia degli intermediari finanziari, ISEDI, TORINO -- ITA 2022: 319- 396 [https://hdl.handle.net/10807/200727]
Strumenti finanziari e altre attività di investimento
Di Pasquali, Fiorenzo;Pampurini, Francesca;Banfi, Alberto;Biasin, Massimo;Bodio, Luca
2022
Abstract
Nel presente capitolo vengono descritte le principali tipologie di strumenti finanziari diffuse nel mercato italiano: i titoli di debito, i titoli azionari, gli strumenti derivati nonché quelli attraverso i quali viene realizzata l’attività di gestione del risparmio. Tra gli strumenti finanziari diffusi nel nostro paese, i titoli di debito ne rappresentano quantitativamente la quota più rilevante; tra essi i titoli pubblici assumono un ruolo preminente originato dall’accumularsi nel corso dell’ultimo quarantennio di ingenti disavanzi statali (non si dimentichi che l’Italia ha attualmente il terzo debito pubblico al mondo per dimensioni). L’analisi dei titoli di debito si incentrerà dapprima sugli elementi morfologici di carattere generale (Paragrafo 10.1) e proseguirà quindi con la descrizione delle principali tipologie di prestiti distinguendo tra titoli di Stato (Paragrafo 10.2) e titoli obbligazionari individuati nelle loro diverse categorie (Paragrafo 10.3). I titoli azionari, pur nella rilevanza della funzione svolta, nel nostro paese hanno un peso più modesto soprattutto a motivo della struttura del nostro sistema industriale che, essendo prevalentemente incentrato sulla piccola e media impresa, non è in grado di generare (se non in un numero assai limitato) società capaci di quotarsi in mercati regolamentati. L’esame dei titoli azionari ha luogo attraverso la descrizione delle caratteristiche tecniche dei titoli ordinari per proseguire con l’esame dei caratteri peculiari delle emissioni di altre categorie di azioni (Paragrafo 10.4). Con riguardo agli strumenti derivati ci si soffermerà sulle due principali tipologie negoziate nei mercati regolamentati (i contratti future e le option) e sul contratto swap che rappresenta il principale contratto negoziato nei mercati non regolamentati (over the counter) (Paragrafo 10.5). I contratti derivati in generale, e i contratti negoziati nei mercati regolamentati in particolare, si sono caratterizzati nell’ultimo decennio per un dinamismo ampiamente superiore a quello evidenziato dai mercati degli altri strumenti finanziari, soprattutto a quello manifestato dal mercato dei titoli azionari sottostanti. Il capitolo si conclude con l’analisi degli strumenti attraverso i quali viene posta in essere dagli intermediari a ciò autorizzati l’attività di risparmio gestito (Paragrafo 10.6) che ha luogo utilizzando diversi strumenti quali le quote di fondi comuni di investimento mobiliari, le azioni di sicav, le quote di fondi immobiliari e i fondi pensione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.