Prendendo in esame il romanzo Nati due volte, nel quale Giuseppe Pontiggia riflette in modo personale e alieno da ogni forma di pietismo sulla disabilità, il contributo si sofferma sul labile confine tra normalità e diversità. L’autore ritiene sbagliato accentuare le differenze, perché ciò comporterebbe una discriminazione, ma ritiene parimenti errato e inutile negarle, perché ciò significherebbe negare i bisogni specifici delle persone con disabilità; propone quindi al lettore, con un fare quasi gnomico, di modificare il proprio sguardo, non per ignorare le differenze, ma per ometterle «in un orizzonte più ampio che le include e le supera».
Millefiorini, F., Giuseppe Pontiggia di fronte alla disabilità «modificando l'immagine della norma», in De Liso Daniel, D. L. D., Merola Valeri, M. V., Millefiorini Federic, M. F., Pierangeli Fabi, P. F. (ed.), Oltre il limite. Letteratura e disabilità, Paolo Loffredo, NAPOLI -- ITA 2022: <<LE MUSE DI IPPOCRATE>>, 173- 189 [http://hdl.handle.net/10807/196841]
Giuseppe Pontiggia di fronte alla disabilità «modificando l'immagine della norma»
Millefiorini, Federica
2022
Abstract
Prendendo in esame il romanzo Nati due volte, nel quale Giuseppe Pontiggia riflette in modo personale e alieno da ogni forma di pietismo sulla disabilità, il contributo si sofferma sul labile confine tra normalità e diversità. L’autore ritiene sbagliato accentuare le differenze, perché ciò comporterebbe una discriminazione, ma ritiene parimenti errato e inutile negarle, perché ciò significherebbe negare i bisogni specifici delle persone con disabilità; propone quindi al lettore, con un fare quasi gnomico, di modificare il proprio sguardo, non per ignorare le differenze, ma per ometterle «in un orizzonte più ampio che le include e le supera».I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.