Nel maggio del 1953 Pier Paolo Pasolini, irritato dal tono di un articolo del settimanale “Oggi” dedicato a un ragazzo disabile che scrive poesie, si mette in contatto epistolare con il quindicenne Cesare Padovani, giovanissimo poeta veronese. Pasolini lo considera un “diverso”, come se stesso, in quanto poeta, ma alla diversità associata all’attività lirica Padovani somma la diversità fisica, perché il ragazzo è paraplegico dalla nascita. Lo scrittore lo contatta personalmente per metterlo in guardia dalla pericolosità di diventare “facile merce” giornalistica. Cesare Padovani si laurea poi, nel 1965, in lettere e filosofia a Bologna, con Luciano Anceschi, proprio con una tesi su Pasolini, diventando un intellettuale dal talento entusiasta ed eccentrico. Cosa spinse il giovane Pier Paolo Pasolini a scrivere a un quindicenne paraplegico con la vocazione per la poesia? L’articolo propone una risposta approfondendo un percorso di “formazione” che interseca letteratura e condizione esistenziale.
Boroni, C., Pier Paolo Pasolini scrive a Cesare Padovani, giovane poeta paraplegico. Perché?, in De Liso, D., Merola, V., Millefiorini, F., Pierangeli, F. (ed.), Oltre il limite. Letteratura e disabilità, Paolo Loffredo Editore, Napoli 2022: 119- 129 [http://hdl.handle.net/10807/196481]
Pier Paolo Pasolini scrive a Cesare Padovani, giovane poeta paraplegico. Perché?
Boroni, Carla
2022
Abstract
Nel maggio del 1953 Pier Paolo Pasolini, irritato dal tono di un articolo del settimanale “Oggi” dedicato a un ragazzo disabile che scrive poesie, si mette in contatto epistolare con il quindicenne Cesare Padovani, giovanissimo poeta veronese. Pasolini lo considera un “diverso”, come se stesso, in quanto poeta, ma alla diversità associata all’attività lirica Padovani somma la diversità fisica, perché il ragazzo è paraplegico dalla nascita. Lo scrittore lo contatta personalmente per metterlo in guardia dalla pericolosità di diventare “facile merce” giornalistica. Cesare Padovani si laurea poi, nel 1965, in lettere e filosofia a Bologna, con Luciano Anceschi, proprio con una tesi su Pasolini, diventando un intellettuale dal talento entusiasta ed eccentrico. Cosa spinse il giovane Pier Paolo Pasolini a scrivere a un quindicenne paraplegico con la vocazione per la poesia? L’articolo propone una risposta approfondendo un percorso di “formazione” che interseca letteratura e condizione esistenziale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.