Da tempo, secondo precise disposizioni nazionali e comunitarie, il latte bovino deve avere caratteristiche organolettiche definite e standardizzate. A Tali proprietà è interessata in particolare l’industria lattiero-casearia che, attualmente, assorbe circa l’80% del totale di latte prodotto in Italia. Dove e quando nacquero gli standard qualitativi del latte (igienici, chimico-fisici, organolettici)? E con quali effetti sull’intera filiera? Le esigenze dell’industria lattiero-casearia derivavano dai nuovi orientamenti produttivi del settore. Fino a tutto l’Ottocento, per ragioni legate alla commercializzazione e alla conservazione, si producevano prevalentemente formaggi a pasta dura che non avevano bisogno di un latte particolarmente ricco di grassi. Negli ultimi decenni del secolo XIX sorsero imprese a carattere industriale il cui interesse era la diversificazione della produzione, aumentando la quantità di latticini grassi che prima erano adibiti all’autoconsumo o smerciati sul mercato locale. In questo contributo si vuole studiare l’impatto dell’industrializzazione e del mutamento dei consumi lattiero-caseari in Italia sulla produzione zootecnica, e sulla rispondenza di quest’ultima in termini di nuovi animali, nuove pratiche, nuove mentalità e nuovi rapporti con l’attività di trasformazione. Si prenderà in considerazione soprattutto la regione padana occidentale, dove si ha la maggiore concentrazione di allevamenti, industrie di trasformazione e mercati di sbocco.

Marigliano, M., Gli standard qualitativi del latte tra scienza, industria e allevamento (Italia, prima metà del del sec. XX), in Ritrovato, E., Gregorini, G. (ed.), Il settore agro-alimentare nella storia dell’economia europea, FrancoAngeli srl, Milano 2019: 330- 343 [http://hdl.handle.net/10807/196143]

Gli standard qualitativi del latte tra scienza, industria e allevamento (Italia, prima metà del del sec. XX)

Marigliano, Marco
Primo
2019

Abstract

Da tempo, secondo precise disposizioni nazionali e comunitarie, il latte bovino deve avere caratteristiche organolettiche definite e standardizzate. A Tali proprietà è interessata in particolare l’industria lattiero-casearia che, attualmente, assorbe circa l’80% del totale di latte prodotto in Italia. Dove e quando nacquero gli standard qualitativi del latte (igienici, chimico-fisici, organolettici)? E con quali effetti sull’intera filiera? Le esigenze dell’industria lattiero-casearia derivavano dai nuovi orientamenti produttivi del settore. Fino a tutto l’Ottocento, per ragioni legate alla commercializzazione e alla conservazione, si producevano prevalentemente formaggi a pasta dura che non avevano bisogno di un latte particolarmente ricco di grassi. Negli ultimi decenni del secolo XIX sorsero imprese a carattere industriale il cui interesse era la diversificazione della produzione, aumentando la quantità di latticini grassi che prima erano adibiti all’autoconsumo o smerciati sul mercato locale. In questo contributo si vuole studiare l’impatto dell’industrializzazione e del mutamento dei consumi lattiero-caseari in Italia sulla produzione zootecnica, e sulla rispondenza di quest’ultima in termini di nuovi animali, nuove pratiche, nuove mentalità e nuovi rapporti con l’attività di trasformazione. Si prenderà in considerazione soprattutto la regione padana occidentale, dove si ha la maggiore concentrazione di allevamenti, industrie di trasformazione e mercati di sbocco.
2019
Italiano
Il settore agro-alimentare nella storia dell’economia europea
9788891789433
FrancoAngeli srl
Marigliano, M., Gli standard qualitativi del latte tra scienza, industria e allevamento (Italia, prima metà del del sec. XX), in Ritrovato, E., Gregorini, G. (ed.), Il settore agro-alimentare nella storia dell’economia europea, FrancoAngeli srl, Milano 2019: 330- 343 [http://hdl.handle.net/10807/196143]
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