Il libro affronta il complesso rapporto intercorso tra Ungaretti e la propria esperienza visiva cercando innanzitutto di dar conto di una frequentazione artistica e di una modalità espressiva che trovano la propria ragion d’essere in una ben precisa sensibilità estetica. La pittura, la scultura e l’architettura hanno rappresentato, per Ungaretti, per la sua poetica, non semplici campi di studio e di riflessione, ma veri e propri strumenti per l’elaborazione di una visione del mondo, di una concezione sia tecnica che esistenziale della letteratura, di una pratica poetica che ha costituito le proprie immagini attingendo in primo luogo all’ambito dell’esperienza visiva. La poesia di Ungaretti è densa di immagini. Di immagini provenienti dalla storia dell’arte e dal paesaggio naturale, ma anche di immagini mentali elaborate, lucidamente, al limite dell’onirico. Immagini evanescenti che in molti casi evocano sentimenti, sensazioni impalpabili e, di contro, immagini che si delineano in modo netto e preciso, in una forma cartesianamente “chiara e distinta”. In questo libro si cerca di non limitare troppo il campo, di non confinare il dato poetico ed esistenziale al solo punto di vista letterario. Un approccio esclusivamente letterario rischierebbe infatti di lasciare sullo sfondo proprio l’aspetto più caratteristico del rapporto di Ungaretti con le arti figurative. Rischierebbe di non cogliere tutti i diversi punti di vista che concorrono a fare di tale rapporto un elemento essenziale per il formarsi della poesia ungarettiana, una poesia che si è sempre chiaramente proposta come poesia che nasce dalla vita, dal dato esistenziale.
Boroni, C., Lo sguardo di Ungaretti, Gammarò, Sestri Levante 2021: 200 [http://hdl.handle.net/10807/192662]
Lo sguardo di Ungaretti
Boroni, Carla
2021
Abstract
Il libro affronta il complesso rapporto intercorso tra Ungaretti e la propria esperienza visiva cercando innanzitutto di dar conto di una frequentazione artistica e di una modalità espressiva che trovano la propria ragion d’essere in una ben precisa sensibilità estetica. La pittura, la scultura e l’architettura hanno rappresentato, per Ungaretti, per la sua poetica, non semplici campi di studio e di riflessione, ma veri e propri strumenti per l’elaborazione di una visione del mondo, di una concezione sia tecnica che esistenziale della letteratura, di una pratica poetica che ha costituito le proprie immagini attingendo in primo luogo all’ambito dell’esperienza visiva. La poesia di Ungaretti è densa di immagini. Di immagini provenienti dalla storia dell’arte e dal paesaggio naturale, ma anche di immagini mentali elaborate, lucidamente, al limite dell’onirico. Immagini evanescenti che in molti casi evocano sentimenti, sensazioni impalpabili e, di contro, immagini che si delineano in modo netto e preciso, in una forma cartesianamente “chiara e distinta”. In questo libro si cerca di non limitare troppo il campo, di non confinare il dato poetico ed esistenziale al solo punto di vista letterario. Un approccio esclusivamente letterario rischierebbe infatti di lasciare sullo sfondo proprio l’aspetto più caratteristico del rapporto di Ungaretti con le arti figurative. Rischierebbe di non cogliere tutti i diversi punti di vista che concorrono a fare di tale rapporto un elemento essenziale per il formarsi della poesia ungarettiana, una poesia che si è sempre chiaramente proposta come poesia che nasce dalla vita, dal dato esistenziale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.