Nato come strumento di propaganda politica durante la campagna elettorale del 1948, il Teatro di massa si evolve in un arco di tempo assai breve, dal 1949 al 1951, e si conclude nel 1952. Viene inaugurato dal regista Marcello Sartarelli con lo spettacolo '48; che debutta a Budapest nel 1949 in occasione del Festival della Gioventù. In Italia il Teatro di massa trova terreno fertile in particolare a Modena e a Bologna, dove sono rispettivamente rappresentati Un popolo in lotta e Sulla via della libertà (diretti da Marcello Sartarelli), considerati un modello per gli spettacoli seguenti, tra cui: Domani è gioventù, Stanotte non dorme il cortile, Il grano cresce sulla palude (diretti da Marcello Sartarelli), Le ragazze d'Italia hanno vent'anni e Terra d'Emilia (diretti da Luciano Leonesi). Il Teatro di massa non è solo lo spettacolo rappresentato ma è la somma di tutti gli elementi che lo compongono; è anche una forma di sperimentazione teatrale che opera in opposizione alle convenzioni del Teatro borghese anticipando di oltre un decennio più note esperienze di ricerca, nate in Italia intorno alla metà degli anni Sessanta al di fuori dei circuiti ufficiali. La conclusione del Teatro di massa è in parte legata alle decisioni del Convegno di Forlì del 1951; organizzato con l'intento di fare un bilancio sull'esperienza teatrale del PCI, esso finisce per coglierne più i difetti che i pregi, sottovalutando la spinta innovativa della proposta.

Simone, M. R., Il Teatro di massa del PCI: la regola e l’esperimento , 2016, URL: https://drammaturgia.fupress.net/saggi/saggio.php?id=6578 [http://hdl.handle.net/10807/192181]

Il Teatro di massa del PCI: la regola e l’esperimento

Simone, Maria Rita
2016

Abstract

Nato come strumento di propaganda politica durante la campagna elettorale del 1948, il Teatro di massa si evolve in un arco di tempo assai breve, dal 1949 al 1951, e si conclude nel 1952. Viene inaugurato dal regista Marcello Sartarelli con lo spettacolo '48; che debutta a Budapest nel 1949 in occasione del Festival della Gioventù. In Italia il Teatro di massa trova terreno fertile in particolare a Modena e a Bologna, dove sono rispettivamente rappresentati Un popolo in lotta e Sulla via della libertà (diretti da Marcello Sartarelli), considerati un modello per gli spettacoli seguenti, tra cui: Domani è gioventù, Stanotte non dorme il cortile, Il grano cresce sulla palude (diretti da Marcello Sartarelli), Le ragazze d'Italia hanno vent'anni e Terra d'Emilia (diretti da Luciano Leonesi). Il Teatro di massa non è solo lo spettacolo rappresentato ma è la somma di tutti gli elementi che lo compongono; è anche una forma di sperimentazione teatrale che opera in opposizione alle convenzioni del Teatro borghese anticipando di oltre un decennio più note esperienze di ricerca, nate in Italia intorno alla metà degli anni Sessanta al di fuori dei circuiti ufficiali. La conclusione del Teatro di massa è in parte legata alle decisioni del Convegno di Forlì del 1951; organizzato con l'intento di fare un bilancio sull'esperienza teatrale del PCI, esso finisce per coglierne più i difetti che i pregi, sottovalutando la spinta innovativa della proposta.
2016
Italiano
Simone, M. R., Il Teatro di massa del PCI: la regola e l’esperimento , 2016, URL: https://drammaturgia.fupress.net/saggi/saggio.php?id=6578 [http://hdl.handle.net/10807/192181]
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