Un’efficace ed efficiente destinazione dei beni confiscati alle mafie è cruciale per garantire che le politiche di confisca raggiungano i loro obiettivi. Il tema è stato finora poco indagato. Questo volume risponde ai seguenti quesiti: come è disciplinata la destinazione negli Stati membri dell’UE? Quali le opzioni? Vendita o anche riutilizzo? In termini di assetti istituzionali, prevale una tendenza alla centralizzazione o alla decentralizzazione? Come sono amministrati i beni prima della confisca, per prevenirne il deterioramento? Quale è lo stato di attuazione della normativa (criticità e migliori prassi)? Il volume presenta i risultati dello studio RECAST, co-finanziato dalla Commissione europea all’Università degli Studi di Palermo-DEMS, e condotto in collaborazione con CSD e Flare Network, e con il supporto di ANBSC e UNICRI. Il testo consta di due parti. Nella prima si comparano normative e prassi applicative in materia di amministrazione e destinazione nell’UE; si introducono poi le principali esperienze di riuso sociale e si esplora la trasferibilità di questa modalità di destinazione ad altri Paesi. La seconda parte è dedicata al reimpiego dei beni confiscati in chiave sociale nell’UE, ed illustra regimi di riutilizzo che differiscono per logica e modalità di intervento, con un focus sui casi italiano (riuso sociale diretto) e francese (riuso sociale indiretto).

Costantino, S., Vettori, B., Ceresa, A., Tumminelli, G., La destinazione dei beni confiscati alle mafie nell'Unione europea. Normative e prassi applicative a confronto, FrancoAngeli, Milano 2018:<<COMUNICAZIONE, ISTITUZIONI, MUTAMENTO SOCIALE>>, 213 [http://hdl.handle.net/10807/191797]

La destinazione dei beni confiscati alle mafie nell'Unione europea. Normative e prassi applicative a confronto

Vettori, Barbara;
2018

Abstract

Un’efficace ed efficiente destinazione dei beni confiscati alle mafie è cruciale per garantire che le politiche di confisca raggiungano i loro obiettivi. Il tema è stato finora poco indagato. Questo volume risponde ai seguenti quesiti: come è disciplinata la destinazione negli Stati membri dell’UE? Quali le opzioni? Vendita o anche riutilizzo? In termini di assetti istituzionali, prevale una tendenza alla centralizzazione o alla decentralizzazione? Come sono amministrati i beni prima della confisca, per prevenirne il deterioramento? Quale è lo stato di attuazione della normativa (criticità e migliori prassi)? Il volume presenta i risultati dello studio RECAST, co-finanziato dalla Commissione europea all’Università degli Studi di Palermo-DEMS, e condotto in collaborazione con CSD e Flare Network, e con il supporto di ANBSC e UNICRI. Il testo consta di due parti. Nella prima si comparano normative e prassi applicative in materia di amministrazione e destinazione nell’UE; si introducono poi le principali esperienze di riuso sociale e si esplora la trasferibilità di questa modalità di destinazione ad altri Paesi. La seconda parte è dedicata al reimpiego dei beni confiscati in chiave sociale nell’UE, ed illustra regimi di riutilizzo che differiscono per logica e modalità di intervento, con un focus sui casi italiano (riuso sociale diretto) e francese (riuso sociale indiretto).
2018
Italiano
Monografia o trattato scientifico
FrancoAngeli
Costantino, S., Vettori, B., Ceresa, A., Tumminelli, G., La destinazione dei beni confiscati alle mafie nell'Unione europea. Normative e prassi applicative a confronto, FrancoAngeli, Milano 2018:<<COMUNICAZIONE, ISTITUZIONI, MUTAMENTO SOCIALE>>, 213 [http://hdl.handle.net/10807/191797]
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